Il Messaggero – Roma, serata da regina

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Il boato più forte, a partita finita, è per il terzo gol della serata. Quello decisivo. Lo segna Antonini, a Marassi. Così la Roma, al fotofinish, torna in testa alla classifica: raggiunta la Juve. Garcia ottiene il massimo:, con il 2 a 0 in scioltezza contro il Cesena che è la sua vittoria numero 20 in 24 match all’Olimpico tra questo torneo e quello passato. I tifosi giallorossi, prima di tornare a casa, si godono allo stadio la rete del centravanti del Genoa. Con la Sud che, in avvio, ricorda Stefano e Cristian con uno striscione affettuoso e un applauso lungo quasi 5 minuti. Partita la ripresa, invece, ecco i cori contro Napoli nella settimana che porta alla sfida ad alta tensione di sabato pomeriggio al San Paolo: non si ascoltavano da tempo. Destro non smentisce e conferma di non essere solo il centravanti di scorta. Gli basta ritrovare il posto da titolare. E, nella circostanza, nemmeno si fa attendere troppo. Quando parte dall’inizio, almeno all’Olimpico, fa sempre centro. E’ successo, prima di ieri sera, contro il Cagliari, il Verona e il Chievo. Solo il 30 agosto, nel debutto stagionale contro la Fiorentina, Garcia lo ha lasciato in panchina e ovviamente non ha potuto timbrare il cartellino. Lo ha fatto nelle successive 4 gare.

ROTAZIONE SALUTARE Nel turn over, quattro giorni dopo il match di Marassi contro la Sampdoria, viene chiamato in causa Destro e con lui altri 6 compagni: Skorupski, Manolas, Cole, Keita, Pjanic e Iturbe. Sono 7 le novità dal primo minuti. Mai successo nelle precedenti 11 partite. Con il Cska Mosca, dopo la trasferta di Empoli, i cambi furono 6, nella notte della cinquina e del ritorno in Champions. Stavolta Garcia pesa il minutaggio di ogni calciatore e, avendo di nuovo a disposizione, sia Manolas (alla fine dolorante alla caviglia) che Keita, decide di far escludere Yanga-Mbiwa (dentro dopo meno di un’ora per Astori che si arrende per l’ennesimo infortunio muscolare: coscia destra) e soprattutto Nainggolan, quest’ultimo sempre presente e da titolare. Fuori come previsto De Sanctis, anche lui da preservare quando sono tanti gli impegni ravvicinati, e Totti. Spazio, dunque, a Skorupski che ha bisogno di fare esperienza e a Iturbe che, dopo lo stop, cerca la condizione migliore e resta in campo solo 52 minuti. Ecco Florenzi che riaccende la Roma. Si rivede Cole, come al solito timido e insicuro.

CONTROLLO TOTALE Garcia vuole il successo e lo trova. I giocatori puntano a gestire il risultato. Qualche fiammata nella prima parte, sempre grazie a Gervinho che fa anche segnare Destro a porta vuota, possesso nella ripresa per non dare chance al Cesena, con Bisoli che cambia almeno tre volte l’assetto e cerca il contropiede: 4-1-4-1, 4-3-1-2 e 5-3-2. Magnusson da playmaker a centrale difensivo per raddoppiare su Gervinho. De Rossi, 9 marcatore giallorosso (nessuna squadra ha fatto meglio) ritrova il gol in campionato dopo 14 mesi (in questa stagione solo il rigore trasformato con la Nazionale contro l’Olanda a Bari) e lascia il finale a Nainggolan. La difesa, per la terza volta di fila in campionato, nonprendegol.E fa la differenza

Il Messaggero – U. Trani

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