Rigore! Rocchi è ancora un imputato di Calciopoli

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Quando viene concesso uñ agore inesistente o non viene fischiato un fuorigioco lampante ai giocatori juventini, i tifosi, i giornali e persino i calciatori avversari rievocano Calciopoli. E il rimando è scattato appena è terminato il rocambolesco 3-2 di Juve-Roma, una partita mai finita, tra dibattiti in radio, interrogazioni parlamentari e minacciate denunce. E allora, senza fare allusioni, va ricordato e riportato un fatto: Gianluca Rocchi di Firenze, l’arbitro che ha diretto la gara di Torino, è ancora un imputato nel processo di Calciopoli di Napoli, che avrà il prossimo gennaio l’estremo verdetto in Cassazione.

 

Il reato contestato è la frode in competizioni sportive e si riferisce a Chievo-Lazio 0-1 (20 febbraio 2005), tre punti preziosi per i laziali non proprio ai vertici della classifica. L’epoca Calciopoli era nel pieno del suo splendore, prima che intervenissero i magistrati. L’accusa nei confronti di Rocchi è ormai andata in prescrizione, il fiorentino non vi ha rinunciato e la Procura generale di Napoli è ricorsa ugualmente in Cassazione: il 21 febbraio 2014 gli atti sono stati trasmessi dalla Corte e assegnati alla III sezione penale. Rocchi aveva richiesto e ottenuto il rito abbreviato, fu assolto due volte (Gup e Appello, dopo impugnazione pm), articolo 530 che, per qualche profilo, evoca la vecchia formula dell’insufficienza di prove. Tuttavia per i pm, Chievo-Lazio 0-1 fu fondamentale per l’operazione “salvataggio dei biancocelesti” e si affiancava a Lazio-Parma 2-0 (27 febbraio 2005, due rigori discutibili non assegnati agli ospiti), arbitro Domenico Messina, coinvolto in Calciopoli e poi prosciolto, dopo lo stesso percorso processuale di Rocchi. Oggi Messina è il capo di Rocchi, il designatore dei fischietti di Serie A. Messina ha mandato Rocchi a Torino. Chievo-Lazio fu disputata a Verona il 20 febbraio 2005, la squadra allenata da Papadopulo passò in vantaggio al 75 : in sette minuti, furono espulsi due giocatori clivensi, Brighi (due ammonizioni, una per proteste) e Baronio (per gioco scorretto), all’86 fu cacciato anche il laziale Couto.

 

Ci sono due telefonate che hanno insospettito gli inquirenti. La prima. Il 18 febbraio 2005, Innocenzo Mazzini, vicepresidente Federcalcio, parla con Claudio Lotito (condannato in primo *** grado e prescritto in Appello come Mazzini), presidentebiancoceleste. I due commentano il sorteggio di Rocchi per Chievo-Lazio. Mazzini: “Dove giochi domenica?”. Lotito: “A Verona con il Chievo”. Mazzini: “Davvero? E chi hanno tirato a sorte?”. Lotito: “Vabbè… Allora sogni tranquilli te mi dici”. La seconda. Il 20 febbraio 2005, al termine di Chievo-Lazio, Cosimo Maria Ferri (oggi sottosegretario alla Giustizia) chiama il fiorentino Mazzini: “Mi ha detto Claudio (Lotito, ndr) di salutarti, di ringraziarti“. Mazzini: “Anche se ha un tecnico cretino”. Il riferimento era a Papadopulo, polemico con Rocchi prima della trasferta a Verona. Ferri: “Mi ha detto ringrazia tanto Mazzini’ (…) Ha capito che te sei un grande, mica come ‘sti fanfaroni”. Mazzini: “Io sono un suo amico con la a maiuscola”. Invece il 27 febbraio 2005, al triplice fischio di Lazio-Parma, arbitro Messina, Mazzini saluta così Lotito: “Ti arrestano, ti arrestano”. E Lotito: “Grande Innocenzo”. In attesa del giudizio di Napoli, a differenza di alcuni colleghi, Rocchi ha proseguito la sua carriera, non ha subito sospensioni in via cautelare e s’è sempre dichiarato innocente. In questi anni ha ricevuto complimenti e riconoscenze. Matteo Renzi, da sindaco di Firenze, elogiò il concittadino Gianluca: “Il migliore d’Italia”. Come arbitro di porta, Rocchi ha partecipato a una finale di Champions due anni fa.

 

Per la prima volta, durante Milan-Roma, sospese un incontro per cori razzisti, erano rivolti a Mario Balotelli. Pur avendo una grossa esperienza internazionale, lo scorso gennaio non fu selezionato tra i fischietti per i Mondiali di Brasile. Il fiorentino fa parte di quel gruppo considerato di scuola Pierluigi Collina. Dopo gli errori in Juve-Roma, il designatore Messina ha fermato Rocchi per due giornate di campionato. Il fiorentino ha scaricato le colpe: “Nessuno mi ha aiutato in campo, ho la coscienza a posto. Mi hanno ferito certi commenti: sono diventato un arbitro inadeguato magari per le stesse persone che consideravano sbagliata la mia esclusione dal Mondiale”. In Brasile ci andò Nicola Rizzoli, scelto per la finale Argentina-Germania. A Calciopoli manca l’ultimo atto in Cassazione

 

 

Il Fatto Quotidiano

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