Quaranta milioni per l’intesa. E se salta il parco fluviale?

La Gazzetta dello Sport (A.Catapano) – «Ora sullo stadio della Roma acceleriamo», twitta Virginia Rag­gi. «Sì, stiamo accelerando sul­ le cose da migliorare», confer­ma Mauro Baldissoni al termi­ne dell’incontro in Campido­glio. Bene, ma non si capisce ancora in quale direzione. Ver­so una riduzione delle cubature di circa il 15-­20% e, in propor­zione, delle opere pubbliche? Sarebbe la via d’uscita più logi­ca, ma con il rischio di dover cambiare il progetto a tal punto da farlo ripartire dal via del percorso autorizzativo, come se non fossero trascorsi gli ulti­mi due anni. Impossibile. Ma non è pensabile nemmeno che i soggetti proponenti, Pallotta e Parnasi, forti delle autorizza­zioni che il progetto ha già otte­nuto, accettino di ridimensionare le torri del business park, lasciando inalterate le opere in­frastrutturali. Perché, a quel punto, il progetto non starebbe più in piedi finanziariamente.

PIANO B – Dunque? C’è un’ipote­si che si sta facendo largo in Giunta: rinunciare a incassare dai proponenti il costo di costruzione, circa quaranta milioni, che Marino e Caudo avevano vincolato alla realizzazione del parco fluviale. Staremo a vedere. Domani, alla ripresa della Conferenza di servizi, Co­mune e proponenti dovranno scoprire le carte, si capirà se e quanto riduzioni e correzioni allo studio incidono sulla pub­blica utilità dell’opera, così co­me è stata deliberata due anni fa. Se, in sostanza, il progetto resterà entro quei confini oppu­re no. Ma quanto ci vorrà per chiudere la trattativa e trovare la quadra finale? I tempi ora stringono sul serio. La Regione conta(va) di terminare i lavori il 6 febbraio, e di completare le autorizzazioni entro il 6 marzo, dead line della Conferenza. In Campidoglio, però, non c’è an­cora traccia né della variante al prg né dell’accordo di conven­zione urbanistica. E solo ieri la sindaca ha annunciato a Baldis­soni e Parnasi di aver affidato la pratica ad un tavolo tecnico che ora, velocemente, proporrà un punto di caduta accettabile per tutti. Anche per l’assessore all’Urbanistica Berdini? In Comu­ne sono convinti che alla fine anche lui dovrà indietreggiare sulle posizioni della sindaca.

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