Pjanic: “Peccato non aver lottato per lo scudetto fino in fondo, era il nostro obiettivo. Totti è inimitabile, una leggenda del calcio. Ho giocato bene, ma posso ancora migliorare” – VIDEO

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Oltre ad Edin Dzeko, che si è detto fiducioso in vista della prossima stagione, anche Miralem Pjanic ha rilasciato un’intervista alla tv bosniaca N1. Il centrocampista si è soffermato sull’annata della Roma che si avvia alla conclusione e su Francesco Totti, queste le sue parole:

Siamo a fine campionato. Come valuti la stagione della Roma?
Abbiamo iniziato molto bene. L’obiettivo era di vincere lo scudetto. Ovviamente quest’impresa è molto difficile con una Juventus che ha una squadra molto buona, anche se loro hanno iniziato malissimo. A un punto ci siamo trovati con un grande vantaggio di quindici punti su di loro. Però abbiamo avuto questo buco nero a metà stagione, abbiamo buttato via molti punti. La Juve ha rimontato con una serie incredibile ed è tornata in vetta. Noi non siamo riusciti a giocare bene con continuità per rimanere primi. Ora abbiamo ancore tre partite e dobbiamo giocarle il meglio possibile. Tutti volevamo molto di più però credo che ci dovremo accontentare della seconda piazza e la Champions League l’anno prossimo.

Tu sei uno dei giocatori importanti, direi anche chiave per la Roma. Quando giochi bene, generalmente anche la Roma fa bene. Detto questo, dammi una valutazione delle tue prestazioni individuali in campo quest’anno…
Questo per me è stato un anno molto buono. Guardando le statistiche e il gioco, credo di aver fatto un passo in avanti, non solo sul piano del gioco, ma anche un passo importante nella carriera. Questo credo che sia normale. I frutti vengono con gli anni e l’esperienza. Adesso posso gestire al meglio le mie capacità durante tutto il campionato. Questa stagione ho iniziato bene. Volevo vincere lo scudetto o la Coppa Italia. Purtroppo non ci siamo riusciti. Spero che lo faremo in futuro. Per quanto riguarda me, credo che posso ancora migliorare, però sono contento di non aver avuto infortuni gravi e grazie a Dio ho giocato una stagione a buon livello.

Molti in Bosnia ti paragonano a una leggenda di questo club che da venti anni gioca nella Roma: Francesco Totti. Ti piace il paragone, e ci sta il paragone siccome non siete molto simili come calciatori?
E’ vero. Noi non siamo lo stesso tipo di giocatore ed è difficile, anzi impossibile paragonarsi a Totti. Nessuno al mondo può farlo. Quello che ha fatto Totti con questo club si vede una volta nella vita. La sua storia è fenomenale. E’ nato e cresciuto qui, è stato con la stessa squadra per 20 anni. A questo grande uomo e grandissimo calciatore si deve portare rispetto ed è stato un mio onore da cinque anni essere un suo compagno di squadra, vederlo in allenamento ogni giorno e vedere questo giocatore fenomenale. Paragonare me a lui è impossibile. Io ho l’onore di allenarmi con lui e di giocare con lui. Proverò ad imparare da lui, si capisce. Un’ altra differenza è che lui è un attaccante ed io un centrocampista, non giochiamo nella stessa posizione. E’ un grande amico e compagno ed ancora una volta – è un grande onore essere nella stessa squadra e giocare con Totti.

Edin e Ervin ti hanno raggiunto qui a Roma. Quanto è importante questo per te e il tuo gioco? Vi allenate insieme, però vi vedete anche fuori dal campo?
Sì, ci vediamo spesso. Anche se ognuno di noi ha la sua famiglia e le sue responsabilità troviamo sempre tempo per vederci fuori dal campo. Ci alleniamo insieme e spendiamo molto tempo insieme anche dopo gli allenamenti.

E naturalmente questo migliora anche il vostro rapporto in nazionale. Piu’ tempo passate insieme, probabilmente migliora anche il gioco. E parlando di nazionale le ultime due partite contro il Lussemburgo e la Svizzera abbiamo giocato veramente bene. Sembravamo di nuovo quel gruppo che e’ andato al mondiale. Abbiamo giocato benissimo e abbiamo fatto anche il risultato. E ora viene la Spagna. Che ci possiamo aspettare nel futuro per quanto riguarda la nazionale? 
Contro il Lussemburgo dovevamo vincere per forza. Non ci potevamo permettere di accontentarci di un pareggio o anche perdere la partita contro una nazionale simile. Noi dovremmo essere alla pari con la Svizzera. Loro negli ultimi anni giocano molto bene, è una nazionale solida, hanno ottimi giocatori e noi abbiamo dimostrato di poter giocare con loro, ma anche che siamo migliori di loro. Nell’ultimo ciclo di qualificazioni non abbiamo giocato bene. Credo che, tutto sommato, non abbiamo meritato di andare all’Europeo, in particolare con il gioco nelle prime partite del ciclo. Nelle ultime abbiamo fatto meglio e abbiamo raggiunto il play-off, che sembrava impossibile, ma anche lì non abbiamo mostrato molto. Nelle ultime due partite siamo stati molto più concreti, con un gioco migliore. Dobbiamo ripartire da questo e continuare così, creando molte occasioni, tenendo il possesso palla. Si sono viste delle cose positive e ora dobbiamo continuare a formare la squadra per il ciclo delle qualificazioni per il mondiale al quale, ovviamente, vogliamo andare, anche se ci è capitato un gruppo difficile. Credo che possiamo scrivere ancora una bella storia giocando bene. La nazionale ha molta qualità e dobbiamo credere in noi stessi, avere tutti lo stesso traguardo dall’inizio alla fine. Io credo che andremo al mondiale.

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