Perotti diplomatico finisce tra i fischi: «Ma Genova è stata importante»

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Il Secolo XIX (V. Arrichiello) Più fischi che applausi. Diego Perotti sperava in un ritorno diverso al Ferraris, ma il dolore per quel suo addio frettoloso, a fine gennaio, ha prevalso sull’amore del tifo rossoblù per l’argentino. «A Genova ho trascorso un anno e mezzo bellissimo – aveva detto Perotti a Sky prima del match – dal punto di vista professionale e non solo. Qui è nato mio figlio, è stata una esperienza che non dimenticherò mai». L’accoglienza per il grande ex, però, è stata freddina anche se lui, dopo l’assist a Salah per l’uno a zero, non ha praticamente esultato. Quando al 14° del secondo tempo Perotti ha lasciato il posto a Totti, dagli spalti è piovuto un mix di fischi e applausi con i primi che hanno avuto il sopravvento mentre Diego, consolato da Spalletti, mostrava sul volto i segni della delusione.

A fine gara, ci ha pensato Pavoletti a tendere una mano all’ex compagno di squadra: «Diego? Ero emozionato per lui. Mi è dispiaciuto per i fischi, so quanto ci teneva al Genoa. Poi ha scelto di andare alla Roma, ma è un grande. Col Genoa ha fatto benissimo, è un ragazzo meraviglioso». Non solo Perotti. Nel match di ieri c’è anche un altro ex che ha fatto male al Grifo: Stephan El Shaarawy, autore del gol vittoria per la Roma. «Come già era successo col Milan ho scelto di non esultare – ha spiegato il Faraone savonese– questo è il club dove sono cresciuto. E poi la mia famiglia è tutta genoana, ho provato emozioni contrastanti. Ora qui a Roma sto benissimo».

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