Palombo: “Con la Roma a viso aperto anche se è la favorita per lo scudetto”

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Questo pomeriggio, ai microfoni dell’emittente TeleRadioStereo è intervenuto Angelo Palombo, pilastro della Sampdoria di Mihajlovic. Tra gli argomenti trattati, anche la sfida con la Roma che si giocherà sabato sera a Marassi.

Che tipo di mentalità ha portato Mihajlovic?
“La nostra squadra si basa sul gruppo. La mentalità del mister è quella di giocarsi sempre la partita a viso aperto, contro qualsiasi avversario, al di là del valore dello stesso. A noi questo piace molto, ci dà fiducia, anche se sulla carta ci sono avversari più forti di noi. Ma continuiamo sulla nostra strada”.

Cosa ha in più Mihajlovic rispetto agli altri allenatori che hai avuto?
“E’ un allenatore completo, sia in campo che sul lato umano, che a volte conta di più rispetto alle doti tecniche e tattiche. Lui prepara molto bene le partite, ha uno staff unito e competente. Può fare sicuramente una grande carriera”.

Cosa pensi di questo scorcio iniziale di stagione di Alessio Romagnoli?
“Lo conoscevamo già dall’anno scorso perché ha già fatto tante partite. Se Garcia lo ha fatto giocare spesso, anche da terzino, vuol dire che ha qualità. Nel nostro ambiente può crescere bene, è un ’95 e bisogna anche aiutarlo in certi frangenti. Però a livello tecnico e tattico mi ha impressionato. Ti accorgi del suo livello quando lo vedi giocare tutti i giorni”.

Ve la giocherete realmente a viso aperto con la Roma?
“Ce la giocheremo perché altrimenti Mihajlovic ci mena (ride). Scherzi a parte, abbiamo tracciato una rotta e cerchiamo di mantenerla. Poi le situazioni di una singola partita possono cambiare e bisogna sapersi adattare. Ma la nostra mentalità è quella di giocarci la partita”.

Vi aspettate una Roma arrabbiata?
“Sì, conoscendo i campioni che hanno me li aspetto ancora più arrabbiati. Ma sarebbe stata una partita ugualmente difficile per noi. Dovremo essere svegli e attenti”.

Sei stato accostato spesso a squadre importanti. Hai avuto l’opportunità di venire alla Roma?
“No, non c’è mai stato niente di concreto alla Roma. Solo qualche voce. Ci sono stati anni in cui per un centrocampista sarebbe stato difficile venire a Roma e giocare, visti i campioni che ci sono stati. Non sarebbe stata una priorità per me, anche per questo motivo”.

Ti sei dato una spiegazione per il 7-1 di martedì?
“E’ stato un caso secondo me, una partita così la Roma non la ripeterà più. Conosciamo tutti la qualità dei giocatori e dell’allenatore. Martedì ha incontrato la squadra forse più forte del mondo”.

Favorita per lo scudetto?
“Io dico Roma, quest’anno. Sono più forti rispetto all’anno scorso, hanno preso grandi giocatori. A sensazione dico Roma, conoscendo anche la carica che può dare alla squadra una piazza del genere”.

Vi state preparando al gioco della Roma?
“Si deve correre tanto. Noi cercheremo di essere all’altezza. Sappiamo come gioca la Roma, dovremo adottare delle contromisure anche se è dura perché si muovono tanto con centrocampisti di quantità e qualità. L’importante è giocare con la testa giusta”.

Il tuo modo di giocare assomiglia a quello di De Rossi.
“Ultimamente gioco più a protezione della difesa. E’ un onore essere paragonato a De Rossi, mi fa molto piacere. Negli anni scorsi Daniele arrivava più al tiro, segnava di più. Poi in base al tipo di gioco che chiede un allenatore, un giocatore deve adattarsi”.

Alla Nazionale ci ripensi?
“Sarebbe un sogno ma penso a far bene, poi c’è un grandissimo allenatore come Conte che sa bene cosa deve fare”.

Il ricordo più bello della tua carriera? Hai rimpianti?
“Il ricordo più bello è quando siamo arrivati quarti nel 2010, facemmo una grande stagione. Un po’ sbiadito come ricordo perché l’anno dopo siamo retrocessi. Rimpianti non ne ho, ho sempre cercato di fare tutto con il cuore. Non sono mai stato un giocatore che ha vissuto di rimpianti, anche come uomo non ho rimpianti”.

Che obiettivi hai in questa stagione, a livello personale di squadra?
“Penso alla squadra soprattutto. Vorremmo migliorare rispetto all’anno scorso, stare nella parte sinistra della classifica. L’importante è avere la voglia di migliorarsi. A livello personale spero di migliorare anch’io, pur avendo 33 anni qualcosina da migliorare c’è”.

Mihajlovic ti chiede qualcosa di diverso rispetto a ciò che ti chiedevano gli allenatori del passato?
“Questo ruolo l’ho fatto con Mazzarri, con altri allenatori giocavamo a due in mezzo ed era diverso”.

Che personaggio è il presidente Ferrero?
“E’ un personaggio molto simpatico, ci fa ammazzare dalle risate. Al di là di questo è un uomo che da quando è arrivato alla Samp è stato sempre di parola. Quel che ha promesso ha sempre fatto. Voi lo vedete scherzoso e vivace, ma quando c’è da far le cose serie lui c’è sempre”.

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