Pallotta: “Sempre così, ora lo Stadio. Una Roma mai vista, ma serve l’impianto per crescere ancora”

Corriere dello Sport (R.Maida) – Alla fine anche il presidente Pallotta si scioglie. La festa in tribuna, trascinato dall’urlo dell’Olimpico. «Non ho mai visto la Roma giocare così e dominare gli avversari per 95 minuti – ha raccontato – eravamo stati sfortunati all’andata, con i rigori non assegnati e tutto il resto. Ma quello che è successo è incredibile. Sono felice per Di Francesco, che è riuscito a raccogliere così tanto in così poco tempo. Vorrei vedere giocare così le altre 7 partite di campionato che mancano, a cominciare dal derby. La Champions? Perché non aspettarci di andare in finale? Dopo aver fatto una partita come questa è lecito puntare al massimo». Infine il suo pensiero più grande, quello che aveva ribadito già ieri mattina al suo arrivo a Roma: «Per il futuro dobbiamo crescere anche fuori dal campo e per farlo dobbiamo costruire lo stadio». Già, perché Pallotta non smette mai di pensare allo stadio di Tor di Valle. Lo aveva fatto già durante la mattina di ieri, al suo arrivo a Roma: «In questi giorni ho in programma degli incontri proprio su questo tema. La pratica sta andando avanti, siamo vicini alla chiusura, ma ci sono sempre ritardi. Bisogna accelerare, anzi dovrebbero essere i tifosi della Roma a chiedere alle istituzioni di accelerare. Altrimenti non avremo uno stadio e noi non saremo qui». Capito? Niente stadio, goodbye Roma. Non è la prima volta che Pallotta, da esperto di lobbying statunitensi, alza i toni per avere risposte immediate. Aveva minacciato di lasciare la Roma già nel febbraio 2017, alla vigilia dell’incontro in Campidoglio tra Baldissoni e il sindaco Raggi, ottenendo più o meno casualmente l’accordo sul progetto che mise in moto la fase risolutiva dell’affare. Stavolta però sembra ancora più seccato e detta addirittura i tempi: «Se entro il 30 giugno, o luglio massimo, non cominceremo i lavori, perderemo un altro anno. E nessuno può permetterselo. Parliamo sempre di allenatori e di calciatori ma noi abbiamo già speso 65-70 milioni di euro per questo progetto. Non possiamo continuare a spendere soldi senza un ritorno. Perciò serve lo stadio in tempi rapidi».

REPLICA – Dal Comune non si è fatta attendere la replica dell’assessore allo sport Daniele Frongia. «La variante urbanistica (requisito fondamentale per l’apertura degli scavi, ndr) sarà in Campidoglio tra luglio e agosto – ha detto a Radio RadioRispetto pienamente l’interesse del privato, che ha delle aspettative, ma posso assicurare che in questa vicenda l’interesse è convergente. Anche noi vogliamo che il processo sia velocizzato, per quanto possibile. E questo è un elemento positivo e costruttivo. Vorrei peraltro ricordare che nel percorso è coinvolto anche un altro soggetto, cioè la Regione Lazio». Che aveva dato il primo ok nella storica giornata del 5 dicembre, con il parere positivo della conferenza dei servizi.

IL RESTO – Pallotta, in serata contestato da parte della Curva Sud, è stato poi interpellato sulla mancanza dello sponsor («Arriveranno cose belle, nei prossimi due mesi faremo diversi annunci») e sul giocatore più richiesto della rosa, il portiere: «Alisson ha un contratto e resterà con noi. Lo adoro, non ho mai pensato per un secondo di venderlo». Al suo fianco, nella mattinata romana, sorride Franco Baldini, il consulente ormai inseparabile nelle scelte strategiche del club. I due hanno pranzato insieme all’hotel De Russie in compagnia di Alex Ferguson e Paolo Maldini, ospiti dell’Uefa per la partita, e con Charlie Stillitano, amico personale di Pallotta e organizzatore di tutte le tournée americane della Roma.

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