Pallotta: “Problemi a Roma e Napoli, al Nord invece non si litiga”

Corriere della Sera (L. Valdiserri) – Non c’è pace alla Roma, sballottata da un fiume di parole in libertà. Nainggolan ha pagato il suo show sui social a Capodanno con una salatissima multa e l’esclusione dai convocati di Roma-Atalanta. Dopo la sconfitta contro la Dea, però, sono arrivate dichiarazioni da parte dei dirigenti che hanno ingrandito i problemi anziché ridurli. Il d.s. Monchi ha parlato di «mancanza di mentalità vincente» nei giocatori. Magari gli stessi che poi cerca di vendere a caro prezzo. Di Francesco ha affermato che la Roma «non è da scudetto e non ha ancora fatto il salto di qualità».

Il presidente Pallotta, ieri a Londra, ha partecipato al convegno Leaders in Sport, parlando dello stadio del futuro e scatenando la reazione sui social dei tifosi per il ritratto fatto di chi frequenta l’Olimpico. «Stiamo decidendo che tipo di misure di sicurezza ci saranno nel nuovo stadio, che tipo di riconoscimento facciale useremo. Da qui a tre anni le cose saranno diverse. Chi ha mai assistito ad una partita in Italia? Sapete com’è un derby tra Roma e Lazio? Nel Nord Italia non litigano molto, ma al Sud… Napoli, Roma: i problemi di sicurezza sono significativi. Un anno e mezzo fa siamo andati dalla polizia, mi sono seduto con il capitano e gli ho chiesto: perché non fate arresti? Lui ha aperto un quaderno pieno di persone che avevano commesso qualcosa, ma c’erano soltanto immagini sfocate. Quindi abbiamo chiesto di poter portare telecamere ad alta definizione all’interno dell’Olimpico e le abbiamo comprate noi, anche se non siamo i proprietari dello stadio, per iniziare a vedere chi è che crea problemi».

Le risposte infuocate dei tifosi sono andate dal lancio del motorino a San Siro alle infiltrazioni della ‘ndrangheta nella curva della Juventus, passando per i manichini appesi al Bentegodi di Verona. Lo stadio nuovo sarà la panacea? Di sicuro è stato parte della conversione di Pallotta da baskettaro integralista a neo-calciofilo: «Non esiste brand mondiale senza uno stadio di proprietà. Tutti a Roma vogliono questo stadio, eccetto forse i tifosi della Lazio. Fino a cinque anni fa pensavo che il calcio fosse uno sport orribile, non lo capivo. Ora mi manda fuori di testa».

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