Ne ha fatta strada il baby Bonifazi: altro che pendolare

La Gazzetta dello Sport (F.Oddi) – C’erano Giuseppe Giannini, Paolo Baldieri e il fiorentino ingaggiato dalla Roma, Marco Baroni l’ultima volta che l’Italia Under 21 venne a giocare all’Olimpico, nell’ottobre del 1986: lunedì prossimo ci giocherà di nuovo, come allora contro la Spagna, e in campo ci saranno quattro ragazzi arrivati in Serie A partendo da TrigoriaPellegrini, Mazzitelli e Federico Ricci del Sassuolo, e Verre, che in estate passerà dal Pescara alla Sampdoria – oltre a Danilo Cataldi, laziale prestato al Genoa. Dove gioca pure il difensore Biraschi, che le giovanili le ha fatte tra Tor de’ Cenci, Urbetevere e Pomezia prima di affermarsi tra Grosseto e Avellino.

PENDOLARE – Con loro, da tempo nel giro azzurro, anche il debuttante Kevin Bonifazi, difensore centrale, uno dei protagonisti della sorprendente stagione della Spal, capolista nel campionato di Serie B. Un romano acquisito, che prima di approdare in Under 21 ha macinato un numero impressionante di chilometri in serie da 200 al giorno: nato a Toffia, comune di un migliaio di abitanti in provincia di Rieti, ha fatto il pendolare con la capitale per 5 anni – tre al Tor di Quinto e due alla Tor Tre Teste – prima di andare a fare gli Allievi al Siena. Tre anni, poi il fallimento, e una stagione con la Primavera del Torino. Vinse lo scudetto, finale ai rigori contro la Lazio di Simone Inzaghi, ma dalla panchina: Moreno Longo gli preferiva Mantovani, sette anni di settore giovanile della Roma, oggi alla Salernitana. Ma Bonifazi si sta prendendo le sue rivincite: chi lo ha segnalato al commissario tecnico Gigi Di Biagio gli ha garantito che, a prescindere dalla promozione della Spal nel massino campionato, l’anno prossimo farà la sua figura in Serie A.

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