Lo show

Corriere dello Sport (R.Maida) – La notte di Madrid è uno show anche sulle tribune, tra gli Ac/Dc che spingono l’Atletico all’annuncio delle formazioni e un spontaneo gemellaggio che cementa le due tifoserie in corso d’opera: tutt’e due non amano la Lazio, diciamo così, e così gli slogan del Frente biancorosso incontrano gli applausi dei tremila romanisti sistemati nella piccionaia alla sinistra delle panchine.

ENTUSIASMO – Hanno cominciato a cantare per le strade già dalla notte di vigilia, i tifosi della Roma, invadendo i centralissimi quartieri di Chueca e Malasaña alla ricerca del jamon iberico e del pulpo, due leccornie di cui è difficile non innamorarsi in Spagna. Ieri a pranzo, sempre sorvegliati a distanza dalla polizia, erano in tanti al mercato di San Miguel, tappa culinaria obbligata per i turisti, a scaldare in voce per la serata all’Estadio Metropolitano. La maggioranza si e poi radunata in buon ordine nella piazza del teatro dell’Opera e da lì è stata accompagnata sugli spalti dalla guardia civil.

CARICA – In un ambiente caldissimo, con oltre 60.000 spettatori che spronavano l’Atletico verso una problematica rincorsa alla qualificazione, i romanisti non hanno mai smesso di far sentire il loro appoggio, lanciando con orgoglio il loro grido nel cielo madrileno a prescindere da quello che stesse accadendo in campo. Era già successo a Londra, dove la Roma però aveva a sua volta trascinato il pubblico con una partita strepitosa. E’ capitato anche in casa dell’Atletico, dove la delusione per il risultato può lasciare spazio all’ottimismo per un grande futuro: esiste un processo di identificazione sempre più forte, quasi carnale, tra la squadra e la sua gente, che non verrà scalfito da una sconfitta probabilmente indolore. In fondo per un romanista essere in Champions League è una festa, una specie di premio-fedeltà da assaporare fino in fondo. Anche dopo la partita i tifosi si sono riversati per le strade della città divertendosi, continuando a sventolare il proprio orgoglio. Al Qarabag cominceranno a pensare al ritorno in Italia.

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