La Roma studia da grande e parte dallo stadio da un miliardo e mezzo «sicuro, verde e per famiglie»

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Corriere della Sera (L. Valdisseri) – Sicuro e «verde», con 50 ettari di parchi creati ad hoc. Sono queste le parole d’ordine del progetto definitivo del nuovo stadio della Roma, presentato ieri al sindaco Ignazio Marino. È un dossier di 800 pagine per un lavoro da un miliardo e mezzo di euro, che, come garantisce Mark Pannes, braccio destro del presidente James Pallotta, «sarà a totale carico di investitori privati». Sono tempi difficili per le istituzioni politiche cittadine, squassate da Mafia Capitale, ma Pallotta è tranquillo: «Abbiamo l’approvazione del Comune, nel giro di sei mesi avremo quello della Regione. Il progetto va oltre il singolo politico, è importante per Roma e l’Italia».

Più che la costruzione di un nuovo stadio, infatti, è la «rigenerazione urbana» di un’intera area, quella di Tor di Valle. Uno scempio di cementificazione, secondo gli ecologisti. L’occasione per creare 12 mila posti di lavoro, per Mark Pannes. In ogni caso un’opera ciclopica con le tre torri firmate dall’archi-star Daniel Libeskind che formeranno la nuova skyline della Capitale (in una si trasferirà UniCredit). Un «masterplan» di 125 ettari con lo stadio da 52.500 posti (ampliabile a 60 mila), il nuovo centro di allenamento, un anfiteatro da 4.500 posti dove i tifosi potranno vedere le gare in trasferta, un distretto dedicato all’intrattenimento (Convivium), il Busimess Park a uso ufficio e commerciale. I tempi? Sei mesi per aprire il cantiere e mettere la prima pietra; da 22 mesi a due anni per la costruzione dello stadio; il 2018 per il Business Park. Pallotta non transige sulla sicurezza: «Molte persone non portano i bambini allo stadio e questo non mi sta bene. Il razzismo e la violenza non devono far parte della nostra tifoseria. Sono pronto al dialogo su qualunque argomento, non su questi». Questione di immagine e di business. In passato Pallotta aveva parlato persino di controlli attraverso gli scanner facciali. Legato all’ecologia c’è il problema dei trasporti. Dall’attuale 85% di trasporto privato (auto e moto) si conta di arrivare al 50% di trasporto pubblico.

Lo stadio non sarà di proprietà della As Roma ma di una holding creata ad hoc. Per Pallotta «era il modo migliore». Al club arriveranno tutti gli introiti del match-day e una percentuale (il 10%?) delle altre attività. In ogni caso sarà un’importante miglioria. Una buona fetta dei tifosi romanisti, in attesa dello stadio, chiede giocatori per l’immediato. Pallotta, che ieri ha incontrato Rudi GarciaAndrò ad allenare i Boston Celtics», ha scherzato il tecnico francese), ne parlerà oggi prima di ripartire per gli Usa. La telenovela Nainggolan è ancora aperta, così come la destinazione finale di Bertolacci. Si parla di una proposta alla Samp per Eder (10 milioni e il cartellino del giovane Politano), ma i tifosi sognano Dzeko, Bacca o Higuain. Fanno male?

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