La Roma ci ricasca

FC Barcelona vs AS Roma garcia

Il Corriere della Sera (L.Valdiserri) – Prima la buona notizia, anche perché è l’unica: Bate e Bayer hanno pareggiato, nella partita giocata a Borisov e la Roma passerà agli ottavi di Champions se il 9 dicembre, nell’ultima giornata del girone, batterà in casa i bielorussi, con qualsiasi risultato, senza dover chiedere favori al Barcellona, impegnato a Leverkusen alla vigilia del Mondiale per club. Il resto sono lacrime e stridore di denti. Dopo il 7-1 del 10 aprile 2007 contro il Manchester United e il 7-1 contro il Bayern Monaco del 21 ottobre 2014 arriva un’altra umiliazione europea per la Roma. A Barcellona finisce 6-1 solo perché Szczesny ce la mette tutta per evitare un record storico negativo. È un disastro sotto tutti i punti di vista, perché non si vede in campo una squadra, non c’è un’idea difensiva valida per arginare l’attacco blaugrana e senza Gervinho e Salah (assenti per infortunio) non c’è nemmeno uno schema d’attacco.

È vero, il Barcellona ha battuto 4-0 il Real Madrid sabato scorso, ma su questo stesso campo il Bayer Leverkusen era in vantaggio 1-0 fino all’80’, subendo poi due gol in due minuti. Ieri, nel secondo tempo, Luis Enrique si è permesso il lusso di far giocare Samper, giocatore del Barça B che non ha mai messo piede in campo nella Liga. Non pesano soltanto i 6 gol presi, che portano il conto totale in 5 gare di Champions a 16. È imbarazzante il fatto che il Barcellona chiuda con 3 ammoniti (tra cui Messi, che ha fatto 40 metri di scatto per fermare con un fallo Iturbe lanciato a rete) e la Roma con 1 (Vainqueur, entrato nella ripresa); che quando Szczesny para il rigore non ci sia nessuno che chiuda Adriano sulla respinta: che Uçan entri dalla panchina e che dopo pochi secondi faccia il più assurdo dei falli in area su Neymar; che la squadra sia sembrata narcotizzata dall’aver conosciuto il risultato di Bate-Bayer (che hanno giocato alle 18) prima di entrare in campo. È vero, la Roma può ancora qualificarsi e probabilmente lo farà, il 9 dicembre, ma la crescita di questa squadra cala anziché salire. La presunzione di dire che Florenzi è un terzino migliore di Dani Alves, come ha fatto il d.s. Sabatini, spiega la situazione meglio di qualunque video della partita.

Il Barcellona ha giocato con gusto e leggerezza, disegnando in campo triangoli perfetti. L’ha guidato Messi, che rientrava da titolare (ultima il 23 settembre) e ha seminato gol e assist. Suarez è stato chirurgico nelle conclusioni. Neymar ispirato ma un po’ presuntuoso nel tirare un rigore da fermo. La Roma ha provato con il 4-4-1-1 (Pjanic vicino a Dzeko) e poi con un 4-5-1 vero, ma senza mai trovare rimedio. Le assenze di Salah, Gervinho, Totti e Strootman, più De Rossi in panchina, sono un alibi ma non bastano a giustificare l’ennesimo crollo. Per costruire una grande squadra si devono aggiungere buoni giocatori a quelli che ci sono già. La strada della Roma è un’altra, come dimostrano le cessioni di Marquinhos, Benatia e Romagnoli. Senza difensori non si va mai lontano.

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