La memoria optional del calcio

Il Tempo (Nati il 7 giugno) – Dove eravamo rimasti? Non è un attacco di megalomania citare la frase più famosa della vittima del più grave errore giudiziario dell’Italia repubblicana. Ho la sensazione, però, che la memoria nel calcio sia diventato un optional, anche fastidioso. È doveroso ricordare che eravamo rimasti allo spettacolo più emozionante della storia pallonara ed alla conquista del secondo posto – con record di punti – che seguiva altri due secondi ed un terzo posto. Eravamo convinti di avere acquisito un dirigente senza pari e molti, non il modesto autore di questa rubrica, di essersi liberati di un allenatore presuntuoso e disfattista. Con quelle premesse e dopo un adeguato rafforzamento della squadra, sarebbe stato lecito attendersi peana nei confronti della Maggica.

Invece, i grandi quotidiani, le televisioni padrone dell’intero movimento, gli opinionisti capaci di affermare tutto ed il suo contrario, al massimo pronosticano la Roma tra il quinto ed il sesto posto. Dietro la Juve (e ci mancherebbe), il Napoli (rimasto immutato rispetto alla squadra del terzo posto), all’Inter (che grazie al suo nuovo allenatore, lo stesso che a Roma era un incapace, guadagnerà almeno venti punti in più) ed a quel Milan dei cui misteri si interessano molto i giornali economici e poco o nulla quelli che si occupano di calcio. Forse non è casuale che anche la FIGC e la sua Procura Federale restino silenti, quasi che fare chiarezza non costituisse uno dei loro compiti istituzionali. Tiremm innanz, per restare in chiave milanese.

Tre punti a Bergamo, dove molti pronosticavano una cocente sconfitta, con gol dell’ex City Kolarov (ma come, la Roma acquisisce le prestazioni di un titolare di una squadra di vertice della Premier League?). A proposito dell’esterno sinistro, uno dei miei primi beniamini fu Arne Selmosson e da allora sono convinto che i colori giallorossi mondino qualsiasi peccato.

P.S. ‘Nnamo a Fiumicino, se vogliamo fare lo stadio. Mai come in questo periodo si rivela premonitrice quella eccezionale canzone del Principe De Gregori, Viaggi e Miraggi, a proposito della nostra città.

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