Ibarbo: “Dobbiamo credere in noi stessi. Voglio restare e vincere il campionato”

ibarboVictor Ibarbo ha parlato ai microfoni di Roma Radio. Ecco le parole dell’attaccante colombiano: “Sono contento di essere qui in radio”.
Come sto? Bene, grazie a Dio sono tornato da una situazione lunga, non ero in campo da due mesi.

Roma? Come la immaginavo, a Cagliari vedevo la Roma come una squadra che deve fare il massimo. Ora sono qua e spero di dare tutto come ho sempre fatto da quando sono in Italia. mancano poche partite, importanti per noi, per la qualificazione alla Champions.

Chi mi ha sorpeso? Sorpeso nessuno, già conoscevo un po’ qualcuno, ora siamo insieme e ci sono giocatori e persone speciali. Formiamo una famiglia, speriamo di stare tutti bene.

Con chi ho legato di più? Forse coi sudamericani, Castan e Maicon, con Iturbe e tutti. Mi piace avere un bel rapporto con tutti, si scherza e si lavora. Mi hanno accolto nella maniera migliore.

Ruolo? Quando ho parlato col mister Garcia abbiamo parlato di giocare come esterno ma sono a disposizione della squadra. Se lui ha bisogno di me come prima punta lo farò al meglio, ma preferisco fare l’esterno.

Difficoltà? Non me l’aspettavo, è dura ma a volte ti fa pensare di più e avere più forza. Sappiamo che da questo momento difficile si esce giocando, i risultati non sono i migliori ma diamo tutto. Ora abbiamo ottenuto una bella vittoria a Cesena, possiamo arrivare ancora lontano. Con umiltà e sacrificio può succedere tutto. Ora dobbiamo stare bene psicologicamente e lottare per il secondo posto. I miei compagni erano un po’ giù, sappiamo che è dura dopo le sconfitte, tre mesi fa eravamo i migliori e ora la gente non ci crede. Dobbiamo credere in noi stessi.

Idolo? Quando avevo 16-17 anni Robinho, solo a guardarlo dal vivo ho pianto. Poi ci ho scambiato la maglia, me l’ha firmata e la tengo a casa.

Riscatto? L’ho detto a tutti i tifosi, voglio fare grandi cose con la Roma e non solo per 4 mesi. Voglio fare tante cose, vincere campionati e stare in Champions. Nel calcio non si sa mai ma queste dieci partite sono finali, ci sono molte squadre dietro di noi per approfittare del minimo errore. Dobbiamo essere uniti per rimanere al secondo posto.

Nainggolan o Astori? Sono due giocatori che ho incontrato a Cagliari, ognuno è diverso. Uno è più tranquillo e l’altro più scherzoso. Ma sono due persone importanti per me, ho giocato molte partite con loro. Mi hanno parlato quando sono arrivato qua, anche per loro arrivare qui da Cagliari è stata una cosa immensa. A Cagliari abbiamo fatto belle cose.

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