Lo stile Roma

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Garcia l’ha ribadito: continua a crederci, e non è tanto perché fino a che la matematica non ti inchioda devi farlo, quanto perché la mentalità che lui ha imposto a questa Roma obbliga a farlo. Tutti che remano nella stessa direzione, la costrizione di un qualcosa che valga adesso e in futuro, quella squadra che si propone di far bene in Europa, anche lì quantomeno per crederci. Perché quella che ha affondato all’Olimpico l’Atalanta, è davvero una grande squadra, spettacolare a tratti, mai in sofferenza e soprattutto senza tanti pezzi pregiati: Pjanic, Destro e Florenzi squalificati, Benatia infortunato e con l’ormai posto vuoto per eccellenza, quello di Kevin Strootman. Tante volte il mister ha ribadito la forza della panchina e infatti a segno sono andati Rodrigo Taddei, che ormai sembra averci preso gusto a fare gol dopo il lungo digiuno e Adem Ljajic a cui mancava da tempo e che seppur tra le polemiche ha sfruttato al meglio l’occasione, immancabile poi la firma di Gervinho. L’attaccante serbo, uno dei più quotati per il mercato in uscita, aveva sofferto i fischi contro il Torino, sabato però si sono trasformati in applausi, complice non soltanto la rete, ma anche l’assist e il palo che gli ha negato la doppietta. Lui vuole giocare di più, ma si trova bene a Trigoria e l’anno prossimo di partite per essere decisivi ce ne saranno e come, quindi per ora bisogna rimanere cauti…

Difficile comunque sperare nel colpaccio, ma la strada è quella giusta, artefici del proprio destino in attesa di un responso, un finale che comunque reciterà i numeri di un campionato straordinario, a distanza di 300 giorni dall’arrivo del tecnico francese nella Capitale, 300 giorni che seppur pochi in senso assoluto, abbastanza per aver riportato la Roma lì dove deve stare, lì dove lo stile Roma trova spazio e dove comunque ci si può credere…

Umberto Ruggeri

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