Rocca: “Assurdo che allenatori che falliscono sempre trovino sempre una panchina”

Francesco Rocca rivela che il suo accostamento alla Roma è stato solo un puorparler. Il tecnico della Federazione italiana, cui sempre vengono fatti complimenti per la tenuta atletica dei suoi calciatori, e considerato un ottimo maestro di calcio per i giovani, non è mai riuscito a trovare una panchina importante. Ora lo stesso Rocca spiega, a Centro Suono Sport, le motivazioni:
Professionalmente sono stato sempre osteggiato da tutti, perchè professavo in un deserto, su un’idea di calcio basata sulla fatica, sull’impegno. Non voglio passare per un Savonarola: io faccio il mio dovere, e mi espongo per quelle che sono le mie idee. Le mie teorie mi hanno portato a subire ciò che sanno tutti: io sono stato curato male e questa cosa qui la porto avanti per tutta la vita. Quello che è successo a me, non deve succedere agli altri“.
Poi Rocca lancia una frecciata ai tanti allenatori che vengono spesso esonerati e, altrettanto spesso, richiamati nella massima serie, facendo apparire il mestiere di tecnico di serie A come una sorta di casta:
Io trovo scandaloso che allenatori che ogni anno falliscono sono sempre in Serie A“.
Negli ultimi tempi si era parlato di Rocca anche per quel che riguardava la panchina della Roma, nel caso in cui fosse stato esonerato Luis Enrique. L’allenatore conferma di aver parlato con i dirigenti della società giallorossa, ma anche di non esere mai stato seriamente vicino alla panchina romanista:
Con la Roma c’è stato solo un pourparler. Io mi prendo responsabilità dirette, con i tifosi. Avendone un profondo rispetto, non vado a fare cose per cui non mi sento di essere utile, nè per me nè per la Roma“.
Il tecnico della federazione dà anche il proprio giudizio su Luis Enrique, sul calcio proposto dallo spagnolo e sul progetto che sta inseguendo la società:
L’allenatore della Roma credo che stia facendo il meglio possibile, poi si prenderà le sue responsabilità se dovesse sbagliare. Sta seguendo una sua linea, una sua condotta. Io gestisco la mia squadra insieme al mio collaboratore. Però, ad esempio, la preparazione la curo da solo e so quello che faccio cercando di evitare infortuni e simili“.

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