Di Francesco: “La Roma ha dimostrato di essere un top club. Vivremo di concretezza e speranza, l’entusiasmo è alla base” – FOTO e VIDEO

Pagine Romaniste (Da Trigoria F.Biafora) – La Roma ha finalmente il suo nuovo allenatore. Eusebio Di Francesco, che ieri ha firmato un contratto con i giallorossi fino al 2019, ha parlato in conferenza stampa. Con il tecnico abruzzese presenti anche Monchi, d.s. giallorosso. Queste le sue parole:

Inizia Monchi: “Buonasera, grazie di essere qui. Presentiamo il nuovo allenatore della Roma. E’ una giornata felice, torna a casa uno di noi, una persona che è già stata qui. Per me è molto importante questo ritorno. Quando Spalletti ha deciso di andare via dalla Roma l’obiettivo è stato subito quello che Di Francesco fosse il nuovo allenatore”.

Parla Di Francesco: “Prima di cominciare e mettermi e disposizione volevo ringraziare il presidente Pallotta, l’ad Gandini, il dg Baldissoni e il ds Monchi per questa opportunità. Per me è un’occasione unica, sono molto felice di raccoglierla. Mi fa piacere e voglio salutare tutte le persone del Sassuolo, che mi sono stati vicini per cinque anni a partire dai magazzinieri, i tifosi, i giocatori e tutti i direttori che ho avuto. Sono stati anni splendidi. Un ringraziamento particolare lo devo fare al dottor Squinzi, per la fiducia e stima di questi anni, è una pagina di sport indelebile nel mio cuore”.

Che idea si è fatto della Roma di questi anni?
E’ una squadra molto competitiva, con giocatori interessanti, interessanti è dir poco, di profilo alto. Ha avuto davanti una squadra fortissima come la Juve in campionato, ma ha dimostrato di essere un top club.

Quanto può essere d’aiuto avere da subito il sostegno dei tifosi?
Avendolo vissuto in prima persona è fondamentale, mi auguro e sono convinto che sarà il dodicesimo uomo in campo, chi vive e veste questa maglia ha sensazioni uniche e credo che la la Curva Sud è capace di trasmettere quel qualcosina in più che i calciatori hanno bisogno. Voglio portare un grande senso di appartenenza a questa maglia.

Che idea si è fatto della passata stagione della Roma?
Più che idee ci dobbiamo preparare e lavorare sodo per poter cercare di ottenere successi in tutte le competizioni, perché quest’ambiente e questa squadra richiede questo. Sono pronto per questa sfida, cercando di migliorare sotto tutti i punti di vista. Di contraddittorio c’è che sono stati superati tanti record, la squadra è arrivata seconda con 87 punti, c’è stato il capocannoniere, quindi c’è stato dietro un lavoro importante. Per raggiungere un importante traguardo bisogna fare tutti insieme qualcosina in più e io sono qui per questo. 

Quale valore aggiunto può essere lo Stadio della Roma?
Un valore positivo all’ennesima potenza, permetterebbe di avere i tifosi vicini, uno stadio proprio, penso che sia il futuro del calcio in generale, serve per rimanere tra i top club europei. La volontà di avere lo stadio è presente in tutti e sono convinto che lo avremo, mi auguro di essere qui a festeggiare l’apertura.

A Monchi: Anche in questa sessione di mercato ci dobbiamo aspettare la vendita di alcuni titolari? Salah e Rudiger andranno via?
Nella mia conferenza di presentazione abbiamo parlato di argomenti simili. La Roma non ha intenzione di vendere giocatori, ha intenzione di costruire la migliore rosa possibile da affidare a Di Francesco per raggiungere gli obiettivi prefissati. Per Salah è vero che c’è un interesse di un club inglese e c’è stata un’offerta, ma il prezzo lo fa la Roma, decideremo in base alle circostanze. Su Rudiger dico che non ci sono trattative aperte, ci sono zero possibilità che Rudiger vada via.

Vuole lavorare insieme a Totti? Lo ha sentito?
Sì, la società ha parlato con Totti per quello che sarà il suo futuro da dirigente, a breve dovrà dare una risposta. Ho un legame particolare con lui e sarei molto contento di averlo con me in un ruolo nella dirigenza, un ruolo che sceglierà lui perché è abbastanza grande per farlo. Sarei contento di poter continuare a lavorare con lui in un’altra veste.

Ha la percezione di essere in una città dove c’è fretta?
Nel calcio c’è sempre fretta, sono consapevole di questo, ho il desiderio e la serenità di concentrarmi sul campo e sul lavoro perché penso sia determinante. Sono convinto di poter trasmettere i valori e la conoscenza di questo ambiente, che un pochino so, anche se un pochino può essere cambiato. Cercheremo di trasmettere soprattutto entusiasmo a tutto l’ambiente, ciò deriva dal modo di porci, dall’essere sinceri e vicini alla gente, ma allo stesso tempo di fare risultati perché sono alla base del calcio e lo sappiamo. Magari facendo anche divertire la gente che viene allo stadio.

E’ veramente difficile allenare a Roma per l’ambiente?
Tanti problemi non me li sto ponendo in questo momento. Con Monchi abbiamo parlato di creare una compattezza, cioè lavorare tutti insieme per obiettivi comuni, sapendo che ci saranno momenti difficili o facili, ma ci auguriamo che sia un discorso più in discesa che in salita dal punto di vista dei risultati., ma fa tutto parte di questo lavoro. E’ un ambiente particolare, difficile, chiamatelo come volete, ma sono sereno di affrontare questa bellissima avventura.

Lei ha vissuto Trigoria da giocatore, dirigente e allenatore, quali sono le sue sensazioni? Ha parlato con Zeman?
Niente di particolare né con Zeman né con altri amici. Ho tanti amici nel calcio anche se si dice spesso il contrario, ne ho tanti e sono contento di averli. Sono convinto che questa sarà un’esperienza che cambierà totalmente rispetto a prima. Sappiamo che dobbiamo trasmettere consapevolezza del lavoro e una grandissima, e lo voglio sottolineare, umiltà del lavoro, che dobbiamo trasmettere ai giocatori che devono avere una grandissima disponibilità nei miei confronti e di quelli che lavorano per far diventare grande la Roma.

C’è la possibilità di vedere Berardi alla Roma?
Delle possibilità risponde sempre il direttore (ride, ndr). Ribadisco che Berardi è un ottimo calciatore, come dissi due anni fa. L’ho visto crescere e ha grandissimi mezzi, non significa che sia un’obiettivo della Roma, è un giocatore di altissimo profilo a cui sono legato per aver vissuto un’avventura splendida.

Nella scelta di Hector Moreno quanto ha pesato? Lei concorda gli acquisti con la società o meno?
Poteva dire se sono aziendalista o meno (ride, ndr). Le scelte che facciamo, come quella di Hector, è stata pienamente condivisa con il direttore parlando del giocatore. Io lavoro con la società per farla migliorare e farla crescere. Non siamo due entità separate con la società, noi lavoriamo qua per il bene della Roma. Ritengo che noi insieme cercheremo di mettere su una squadra molto forte, vero direttò? (ride, ndr).

A Monchi: Il futuro di Manolas e Nainggolan?
Nella mia prima risposta c’è anche questa risposta. La Roma non è un supermercato. La Roma è una squadra che ha l’obiettivo di lottare per il campionato, rappresenterà l’Italia in Europa, partendo dal secondo posto appena conquistato e partendo dal nostro orgoglio e la volontà di ottenere i nostri obiettivi. Non ci sono squadre che non vendono in assoluto, il problema non è tanto vendere, ma comprare male, se qualcuno esce bisognerà sostituirlo adeguatamente. Non ci sono trattative aperte per nessun giocatore se non per Momo Salah.

Che tipo di calcio farà? Pronto ad adattarsi alla realtà di una grande? 
Cambia allenare una squadra di provincia e allenare una grande squadra, in una big si dominano le partite sotto il punto di vista tattico. Anche al Sassuolo non ho mai avuto un atteggiamento remissivo contro qualsiasi altra squadra. Allenando una squadra con maggiore potenzialità non cambierà l’atteggiamento e il modo di fare calcio, sarà propositivo ma dentro le dinamiche di una gara possono cambiare delle cose. Cercheremo di migliorare tutti in quelle che saranno le tipologie di gare,partendo  dal sistema di gioco che riesco ad esprimere meglio, il 4-3-3.

A Monchi: Ci saranno altre sorprese come Hector Moreno nei prossimi giorni?
Il mio obiettivo non è comprare giocatori di cui non avete parlato, lo giuro (ride, ndr). Ci sono alcuni giocatori di cui avete fatto il nome che sono tra i nostri obiettivi. Noi dobbiamo lavorare insieme e so già i giocatori che il mister vorrebbe avere. Sappiamo in che reparti la squadra deve essere rinforzata, abbiamo condiviso nomi e posizioni, alcune trattative sono in fase avanzata, ma non credo che ci saranno sorprese sul breve periodo.

Nainggolan ha giocato da trequartista, come lo vedi nel 433? Nel tuo centrocampo ci sarà un ruolo per Pellegrini?
Pellegrini è un giocatore molto interessante su cui la società sta lavorando. E’ un’ottima mezzala, ha fatto l’esordio in Nazionale dimostrando le sue qualità, ha avuto una crescita impressionante in questi due anni. Per quanto riguarda Nainggolan, Da mezzala può fare benissimo 18 gol, il sistema di gioco può facilitare i suoi inserimenti con o senza palla, ha qualità talmente importanti che può interpretare il calcio ogni sistema di gioco. Poi serve l’intelligenza di capire le situazioni, di saper modificare l’assetto durante la gara, sapendo che ho giocatori con determinate caratteristiche. Ma voglio dire che sono stato scelto perché ho un certo tipo di calcio ed è giusto così. E’ giusto che io trasmetta ai calciatori il mio pensiero di calcio, è fondamentale.

A Monchi: Tra le trattative avviate c’è quella per un secondo portiere da affiancare Alisson?
Al giorno d’oggi ci sono tre portieri: Alisson, Skorupski e Lobont. Siamo perfettamente coperti. A meno che non ci siano spostamenti siamo a posto così.

C’è la necessità di avere sei attaccanti in rosa?
Sicuramente la società si sta operando, è stata una delle prime cose di cui abbiamo parlato col direttore. Sicuramente sappiamo che spremo di più i due esterni e le mezzali, abbiamo bisogno di giocatori di qualità per competere in tutte e tre le competizioni.

Quale obiettivo centrato ti renderebbe contento a fine stagione?
Io non voglio fare proclami o altro, voglio che tutti dobbiamo avere un profilo basso nel modo di fare e nell’atteggiamento. Dalla grandissima umiltà possiamo ottenere grandi risultati, dove non lo so. Conosco le speranze della gente, non c’è bisogno di sottolinearle. Viviamo di concretezza e di speranza. L’entusiasmo è la base, quando si lavora, quando si vede un’atmosfera giusta intorno, e questo sta a noi, abbiamo fatto un grande passo avanti e ci toglieremo grandi soddisfazioni.

A Monchi: Di Francesco è uno degli allenatori più spagnoli che ci sono in Italia. E’ vero che si è innamorato di lui nella partita contro il Bilbao?
Di Eusebio mi hanno fatto innamorare molte cose. Non c’è stata una partita particolare, ma il percorso fatto, la mia ambizione è quella di conoscere il calcio mondiale e quello che ha fatto il Sassuolo ha fatto molto rumore, è una squadra piccola cresciuta tantissimo nel corso degli anni. Non ho voluto Eusebio perché mi ricorda un allenatore spagnolo, ma perché mi piacciono molte cose che io voglio nell’allenatore della Roma, sottolineerei la capacità di lavorare e competere.

Dove lo vede in campo Florenzi?
Auguriamoci prima di tutto che si metta a posto, è l’augurio di tutto sperando di poterlo portare già a Pinzolo. E’ un giocatore che può fare tantissimi ruoli, ma io voglio lavorare nella specificità di ruoli, lui ha grande capacità nell’attacco della porta, ha un ottimo tiro, ha fatto benissimo il terzino. E’ normale che deve migliorare difensivamente, con la Roma sempre abituata ad attaccare, ma è un giocatore che voglio allenare prima di identificarlo in un ruolo, con la speranza che torni il prima possibile.

Quanto è importante per lei la permanenza di De Rossi? Ci ha parlato?
La prima persona che ho chiamato appena ho trovato l’accordo con la Roma è stato De Rossi, tornando al senso di appartenenza. Lui è l’emblema di questa Roma, nell’atteggiamento e nel modo di fare. Mio figlio gioca nel Bologna, ma è tifosissimo della Roma, e il suo idolo è De Rossi. Condivido la sua scelta, la sua immagine va presa come esempio, come quando è in panchina e corre ad abbracciare un compagno che ha segnato. Al di là dell’aspetto tecnico-tattico credo che sia il mio punto di riferimento nella squadra, al di là se giochi titolare o meno. Tutti sul campo e con il lavoro meriteranno di giocare e di avere le proprie chance.

Punterà su Bruno Peres?
Tutti i giocatori hanno della qualità. Si possono avere delle difficoltà nei primi mesi, ci sono passato personalmente, serve il tempo di maturare e crescere. Peres è stato abituato a giocare a 5, per giocare a 4 deve migliorare ma dal punto di vista offensivo da terzino ha qualità importanti, è un giocatore che terrò in grande considerazione, voglio lavorare con questi ragazzi a Pinzolo per valutare le capacità di apprendimento e di crescita.

A Monchi: Sarà riscattato Peres?
Il mister è stato chiaro. Bruno lo conoscevo dai tempi del Torino, mi è sempre piaciuto come giocatore, deve recuperare il suo livello di competitività espresso a Torino. Con il lavoro del mister riuscirà a tornarci.

Strootman e Paredes sono due giocatori ideali per il suo centrocampo?
Sicuramente sì. Paredes è il centrocampista centrale del 433, mentre Strootman è un’ottima mezzala, lo ha dimostrato con la crescita dell’ultimo periodo, nei tempi di inserimento. Dopo l’infortunio è tornato ad essere un giocatore trascinante, un capitano in campo, ha le caratteristiche ideali.

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