Febbre Real all’Olimpico in 50.000

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Il Corriere dello Sport (R. Maida) – La corsa di Szczesny, ecco. Cento metri a tutta velocità per abbracciare Momo Salah, che aveva appena chiuso il dossier Carpi sotto la curva dei romanisti infreddoliti, bagnati e felici. E’ questo il simbolo di una Roma rigenerata nello spirito e di conseguenza anche nelle gambe, di una squadra che merita tutto l’affetto possibile per l’impresa impossibile: mercoledì arriva il Real Madrid, è una notte di gala, non ci può presentare all’Europa senza una cornice degna di un evento mondovisto.

SI RIEMPIE – E i tifosi stanno rispondendo, hanno capito. Ieri sera, dopo la vittoria di Modena, è stata sfiorata quota 50.000. Non ci sarà il tutto esaurito ma l’Olimpico offrirà finalmente un colpo d’occhio interessante, arricchito dai mille che vengono da Madrid. Sapete qual è il settore più richiesto di tutti? La Curva Sud, quello delle barriere, quello delle proteste. Non risulta che i gruppi organizzati, in polemica da mesi per la famosa divisione, abbiano derogato ai loro principi in ossequio alla Champions League. Perciò è possibile che i biglietti del settore più caldo siano stati acquistati da gente qualunque, da un’utenza diversa, da persone che per amore della Roma hanno accettato le regole.

PARADOSSO – Il fatto buffo è che allo stadio Braglia di Modena, dove non ha smesso un secondo di piovere e le curve sono scoperte, le barriere esistono, proprio come all’Olimpico. Ma in questo caso non hanno scoraggiato l’incitamento costante dei duemila temerari che hanno sfidato la sera feriale, il lungo viaggio di andata e ritorno in pullman e le intemperie. Come dieci giorni prima a Reggio Emilia per la partita contro il Sassuolo, quando avevano deviato in alto con la forza del pensiero il tiro di Berardi, sono stati un elemento determinante per la vittoria della squadra. Hanno sovrastato con i decibel il civilissimo pubblico di casa, hanno soffiato sulle difficoltà della Roma annullandole nell’assedio finale.

RICHIAMO – Spalletti, al termine della missione emiliana, ha lanciato un bellissimo appello sulla questione, descrivendo alla perfezione il senso di un’assenza: «La nostra squadra parte dal centro del campo e arriva in cima alla Curva Sud. Mica finisce dov’è la porta. Ora che ci manca quel pezzo dietro alla porta siamo di meno. Ci mancano i nostri tifosi, abbiamo bisogno di loro». Mercoledì almeno la Roma non sarà sola.

BUU – La speranza è che non si sentano più cori razzisti, come anche a Modena è capitato nei confronti di Mbakogu. Se in Italia si tende a chiudere un orecchio, l’Uefa è severissima nei confronti dei comportamenti discriminatori della clientela, come testimonia lo spot che precede tutte le partite internazionali. Sarà il caso di evitare latrati di idiozia in occasione di una serata così importante, perché potrebbe danneggiare anche sotto questo aspetto la Roma.

SCENARIO – Intanto le istituzioni guardano oltre al Real Madrid e hanno chiesto alle tifoserie di Lazio e Roma di tornare allo stadio, promuovendo un gesto distensivo (l’uscita delle forze dell’ordine dalle curve) nell’ottica di una replica collaborativa. L’abbattimento delle barriere potrebbe essere il regalo per la prossima stagione anche se tutto dipenderà dal comportamento dei gruppi organizzati. Tra l’altro, secondo quanto è filtrato dall’incontro avvenuto in settimana, non è il contestato prefetto Gabrielli la figura più determinata in questa battaglia ma il questore D’Angelo, molto contento dei risultati ottenuti con le curve divise: non c’è stata neppure una scaramuccia. Per forza, visto che lo stadio è vuoto.

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