Elezioni Figc, prove tecniche di intesa fra i tre candidati

Leggo – Sibilia si dice dispostissimo a un accordo con Gravina, Gravina dice che può accordarsi con Tommasi e Tommasi, fin dal primo giorno, auspica un’unica candidatura. Nel frattempo i tre in corsa per la presidenza della Figc (elezioni il 29 gennaio), fanno campagna elettorale presentando i programmi. Al centro, in comune, sembra esserci il recupero della centralità della Nazionale. Non fosse altro perché la crisi si è conclamata proprio per lo storico flop degli Azzurri che hanno mancato, dopo 60 anni, la qualificazione ai Mondiali. «Con Tommasi c’è un dialogo costante e continuo, non è un rapporto conflittuale, ci sono delle valutazioni delle riflessioni da fare», ha detto il presidente della Lega Pro Gravina. «Mi preoccupa, e qui nasce la mia candidatura, che il mondo del calcio e della politica del calcio non siano ancora pronti a condividere la presenza di un giocatore alla guida dello stesso calcio. Damiano, persona corretta e perbene, oggi potrebbe correre il rischio di non aggregare consenso».

Perplessità delle quali è conscio lo stesso ex centrocampista: «Nessuno dice che sono incapace ma l’handicap diventa quello di aver giocato fino alla Nazionale. Viene interpretato come un difetto». La partita è solo all’inizio, intanto il presidente del Coni Malagò commenta: «Non mi sembra ci sia unitarietà di intenti, quindi molti dei buoni presupposti da cui eravamo partiti si sono vanificati». E, sulla mancata candidatura di Lotito chiosa: «È stata una presentazione con finale thriller, fino all’ultimo non si sapeva se arrivasse un altro nominativo…».

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