Dzeko fa gol pesanti anche fuori dal campo

La Gazzetta dello Sport (C.Zucchelli) – Ci sono giornate che, in te­oria, hanno a che fare col calcio ma in realtà sanno solo di vita. Il pallone resta lì, sullo sfondo, così come sullo sfondo ci rimangono la lotta scudetto, quella per il secondo posto, la Coppa Italia sì o no, il Mondiale con la Bosnia chissà. Ci sono giornate che valgono ­- eccome -­ il permesso che la Ro­ma ha concesso ad Edin Dzeko: contro Gibilterra non sarà in campo con la sua nazionale per­ ché squalificato, ma, d’accordo con la società, è andato a Sa­rajevo per stare con i suoi com­pagni, visto che è il capitano, e partecipare anche ad alcuni eventi pubblici. Ripresi dalle te­lecamere, come è logico che sia, ma l’emozione no, quella un vi­deo su Facebook, anche se lun­go (quasi 17’) non può raccon­tarla. È quella che Dzeko prova quando scende le scale per arri­vare, da ambasciatore Unicef, in una sala dove ci sono bambi­ni malati, poco fortunati, che indossano le mascherine ma poi, quando devono dare un ba­cio al campione, se le tolgono…

I BAMBINI – Roma, la Roma e il calcio distano anni luce dal rac­conto della giornata di Dzeko, che sta con i piccoli e poi viene anche premiato come atleta dell’anno del suo paese. Lui rin­grazia, sorride, per l’emozione davanti ai bimbi dimentica an­ che alcuni passaggi del discor­so, e poi dice: «Grazie per que­sti momenti e questi premi e scusate se non ho detto tutto, ma ero emozionato. Quello che ci tengo a dire è che da soli non si va da nessuna parte, bisogna essere uniti, anche io ho fatto quello che ho fatto grazie ai miei compagni».

GOL E SOLIDARIETÀ – Trentuno reti stagionali, un to be conti­nued detto a Roma e ribadito in Bosnia, ma in fondo non è tem­po, questo, per parlare di cal­cio. Si parla di vita: Dzeko ieri ha ricevuto il premio come at­leta dell’anno in Bosnia direttamente dal ministro degli Af­fari civili Adil Osmanovic e l’ha girato ai bimbi di case famiglia di Tuzla e Mostar, aggiungen­doci anche qualcosa di perso­nale. Qualche sito bosniaco parla di 150mila euro com­plessivi: «Sono onorato per questo premio ­- ha detto Edin -­ perché penso che la Bosnia sia un paese con grandi atleti e spero che il governo stanzi al­tri fondi per crescere». Non so­no state parole di facciata, quelle di Dzeko, che proprio per l’importanza del giocatore hanno avuto ampio risalto sui media del suo paese, che non vedono l’ora di vederlo in cam­po nell’amichevole contro l’Al­bania di martedì.

EDIN NOSTRO – La Roma se lo sa­rebbe tenuto a casa, ma una volta arrivata la convocazione non ha potuto opporsi. E, in fondo, non avrebbe neppure voluto, visto quanto Dzeko prende sul serio il ruolo di capi­tano della Bosnia. Non a caso ieri, mentre una bambina si metteva sulle punte per abbrac­ciarlo, con gli occhi spalancati, quando lo ha visto ha detto: «È arrivato Edin, Edin nostro».

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