Domani sorteggio per tre: occhio al Barça

La Gazzetta dello Sport (F.Licari) – Juve, Roma. E Napoli. Finalmente tre italiane al sorteggio (per tacer del ranking). Non era poi così scontato: dal 2009-10, anno della precedente riforma, solo Fiorentina (2009-10) e Milan (2013-14) avevano superato i playoff. Ma il «bello», si fa per dire, viene adesso: perché questa Champions è più complicata dell’ultima nella quale, quasi in ogni gruppo, la differenza tra le due favorite e le altre era netta. Quest’anno no: anche in quarta fascia ci sono pericoli. E il fatto di essere testa di serie, vedi Juve, potrebbe non essere un vantaggio rispetto a Roma e Napoli inserite in terza fascia. Gli azzurri potevano essere in seconda se il Siviglia avesse perso: ma il palo dell’Istanbul al 90’ ha «salvato» gli spagnoli (2-2).

RISCHI – Vero che domani (Totti «cerimoniere») i bianconeri sono testa di serie: ma niente esclude un gruppo con Barcellona (2ª fascia), Tottenham (3ª) e Lipsia (4ª). Al contrario un girone con Porto, Anderlecht e una delle «piccole» dell’ultima fascia sarebbe auspicabile. Per Roma e Napoli la speranza è trovare Spartak, Shakhtar, Benfica o lo stesso Monaco un po’ indebolito in prima fascia, mentre nella seconda Porto e Siviglia sembrano le più abbordabili. Un sorteggio così imprevedibile lascia presagire anche gruppi più interessanti.

PASSATO – Preparazione in ritardo, atteggiamento sbagliato o chissà, inferiorità oggettiva: in ogni caso in passato avevano fallito Roma, Lazio, Napoli (con l’Athletic nel 2014-15), Samp e due volte l’Udinese. Quest’anno è stato diverso ed è un bel lasciapassare per la prossima Champions nella quale, di diritto, avremo 4 club ai gruppi: sarà il cosiddetto torneo «4X4», 4 squadre per i primi 4 paesi del ranking. Ma il ranking si evolve e quindi occorrono risultati per non retrocedere: dal quinto posto il contingente precipita a 2 ai gruppi più una al terzo preliminare. Peggio di prima. Benché non è escluso che, con la futura riforma dal 2021, si passi a un 3+1 per non penalizzare troppo chi resta fuori dal podio.

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