De Rossi «libera» tutti. Farà da diga alla difesa e Nainggolan ringrazia

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La Gazzetta dello Sport (D. Stoppini) – È un «volgare provocatore», che di volgare ha anche quella straordinaria propensione a sporcare il gioco avversario. Perché bisogna arrivarci, ad esultare. Bisogna arrivarci con una vittoria, alla provocazione che ieri il Tribunale federale nazionale ha sottolineato multando De Rossi. Daniele è capitan presente: il derby che fu è storia di maggio, il derby che sarà è fra 4 giorni. Oggi è Bayer. Oggi è un altro muro da tirar su, altri passaggi da intercettare, varchi da chiudere prima che là dietro combinino (nuovi) disastri. Rieccola, la Roma che torna a ruotare intorno a De Rossi. Ed è un bell’andare, a leggere i numeri che qualche verità la raccontano sempre. Non c’è Roma sconfitta in questa stagione, con il numero 16 a far diga, molto spesso più «libero» vecchio stampo. Perché la musica cambia, senza di lui lì in mezzo, o con lui arretrato in difesa. La Roma che perde a Milano lo fa anche perché non c’è un De Rossi pronto a uscire su Neeskens… pardon, Medel, al momento del tiro. La Roma che perde a Genova con la Samp e a Borisov con il Bate, lo fa con De Rossi messo sulla linea difensiva a tappare falle aperte da infortuni e mercato. Il dato è esplicito: solo 4 reti incassate in 5 partite di campionato, con De Rossi in mezzo al campo. E due volte Roma con la porta imbattuta: a Frosinone e anche a Firenze, se è vero che il gol di Babacar il centrocampista l’ha visto solo dalla panchina.

PIU’ LIBERTA’ PER GLI ALTRI – Un volgare muro, che è servito a limitare all’Olimpico il Barcellona di Messi. E poi c’è l’eccezione, certo. C’è Leverkusen, le 4 reti in una sera, in una delle partite meno leggibili del 21° secolo. È che De Rossi, quel 20 ottobre, aveva voglia di tornare bambino: centravanti più che diga, doppietta segnata e meno sguardi dietro le spalle, al massimo occhi giusto per un bigliettino dell’allenatore. Ma stasera niente pizzini (forse). De Rossi è la «rete» della Roma, per usare una definizione cara a Garcia: qui il trapezista non può mica cadere. È l’uomo che dovrà tappare le ripartenze tedesche, in una partita che si immagina giocata con la Roma all’attacco. Quella Roma, peggior difesa della Champions dopo le prime tre giornate con 8 reti subite, che ha bisogno di un uomo che spezzi il ritmo al Leverkusen, squadra che ha dimostrato di saper giocare anche a fronte di una difesa schierata, come rimonta da 2-4 al 4-4 insegna. Con De Rossi tutti si sentono più liberi: per info chiedere a Pjanic. Oppure citofonare Nainggolan, che può finalmente tornare incursore. Anche nel derby, che il numero 16 giocherà. Come previsto, i gestacci della stracittadina di maggio gli sono costati «solo» un’ammenda di 7.500 euro. Ma la reprimenda del Tribunale federale nazionale è stata dura: «Comportamento che si colloca all’interno della volgare provocazione – si legge nella sentenza –, manifestazioni sconce chiaramente riconducibili a scurrilità». Perché sì, anche i muri si sporcano ogni tanto.

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