De Laurentiis: “A Roma non hanno saputo gestire i tifosi olandesi”

Aurelio-De-Laurentiis

«Mi sono stancato di un Paese in cui vivere è diventato scomodo, in cui non si riesce a sconfiggere le mafie. Viene veramente da chiedersi: ma ci stanno prendendo in giro ancora?». Aurelio De Laurentiis, patron del Napoli, rivolge un grido d’allarme al governo chiedendo l’applicazione di una legge “all’inglese” anti violenza per fare pulizia nel calcio e sconfiggere «i ricattatori che non vanno allo stadio per tifare in modo sano». E aggiunge: «Il nuovo stadio lo faccio solo se Alfano dimostra di andare oltre i Daspo».

«Ieri – ha detto de Laurentiis intervenendo assieme al presidente del Coni Giovanni Malagò alla consegna del collare d’oro del Coni al circolo Canottieri Napoli – quando ho saputo che volevano chiudere lo stadio domenica per Napoli-Inter mi è venuta una vampata. Ho detto chiamatemi il prefetto di Napoli, chiamatemi Panico, chiamatemi Alfano, voglio spiegazioni di questa infamia che si sta realizzando alle spalle dei napoletani, per trenta cretini che hanno assaltato un commissariato. Vogliamo dare una lezione? Diamola, ma facendo i giusti distinguo. Se non siamo stati capaci di governare la finale di Coppa Italia dello scorso anno, Fiorentina – Napoli, e a Roma non stati capaci dopo quella lezione di stupidità collettiva, governativamente parlando, di governare il flusso degli olandesi, e non di nigeriani con tutto il rispetto per i nigeriani, e ci siamo fatti distruggere la Barcaccia, ma dove viviamo? Allora io non ci sto più». Il patron del Napoli ha detto di aver chiesto a Malagò e al sindaco di Napoli De Magistris di intercedere presso Alfano, perchè «se non applica la legge inglese io lo stadio non lo faccio».

«Io – ha spiegato – sono pronto a investire i soldi e non mi fermo; e sono pronto già dal primo luglio a iniziare i lavori a prescindere da tutto. Non mi tiro indietro, ma lo farò solo se Alfano dimostrerà di andare oltre i Daspo e di voler mettere in pista la legge inglese che ha ripulito il calcio. Punto e basta». Il pensiero va a chi pratica la violenza dentro e fuori gli stadi rovinando il gioco più bello del mondo: «Non costruisco nuove strutture – ha concluso il patron del Napoli- per farmele distruggere da chi viene allo stadio senza voler essere un cultore dello sport, senza voler tifare per i colori della propria squadra in maniera corretta e sana. Questo deve essere chiaro. Ci sto scommettendo la faccia e i miei soldi personali visto che dal fatturato del Napoli non entra più di tanto e i soldi ce li devo mettere di persona».

«Per questo – ha aggiunto – sottolineo con fermezza la mia idea inderogabile. Serve che De Magistris alzi il telefono e dica caro Alfano bisogna che tu volti pagina perche cosi non andremo mai da nessuna parte. E ora che sarà per la finale di Coppa Italia, ripetiamo le stesse scene? Dobbiamo dire basta agli aguzzini dello sport, ai ricattatori che utilizzano eventi pubblici per poter chiedere e creare le condizioni di liceità. Se non diamo un esempio di massima correttezza con lo sport – ha concluso De Laurentiis – abbiamo fallito tutti quanti».

(ansa)

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