DDR, un simbolo di fedeltà

Corriere dello Sport (M.Marchetti) – Il dato, come dire, è ufficiale. Esce infatti direttamente dagli archivi Uefa che si è premurato di prendere in considerazione le statistiche provenienti dagli otto principali campionati europei, stabiliti secondo i coefficienti decisi a Nyon: Inghilterra, Spagna, Germania, Italia, Francia, Portogallo, Russia e Ucraina.

LA CLASSIFICA – Il dato che esce fuori dai numeri incrociati fa splendere di luce propria un calciatore che sino a ieri era sempre rimasto nell’ombra – più che ingombrante – del capitano Francesco Totti. Lui era l’emblema della Roma e a Daniele De Rossi non restava che aggrapparsi al poco consolatorio e forse un po’ ironico titolo di “capitan futuro”. In effetti a vestire stabilmente e con tutti i crismi la fascia di capitano il centrocampista ci è arrivato alla tenera età di 34 anni. Eppure le sedici stagioni in giallorosso non sono state ovviamente gettate al vento. Lo hanno fatto diventare infatti il calciatore più fedele del calcio europeo. Nessuno come lui può vantare sedici anni e 561 gare ufficiali tra campionato e coppa con la stessa maglia. E dire che in questa speciale classifica non mancano mostri sacri che intimidiscono soltanto a nominarli. Basta pensare che la medaglia d’argento la conquista niente meno che Don Andrés Iniesta, faro e simbolo stesso del Barcellona dei sogni. Quindici (sole) stagioni con la maglia blaugrana ben cucita addosso (e prova a togliergliela d’altra parte…).

L’ALTRO ITALIANO – Il trentaquattrenne De Rossi al comando assoluto. Nella top ten tuttavia entra anche il laziale Stefan Radu, 30 anni, che dopo nove stagioni e mezzo – era arrivato a Roma nel gennaio del 2008 – è diventato un protagonista della storia recente (ma non solo) biancoceleste. Tanto per non farsi mancare nulla, alle sue spalle si è messo anche Thomas Müller che da nove stagioni infiamma con i suoi gol e i suoi assist i tifosi del Bayern Monaco.

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