Ddr, Kevin, Radja e Leo. Il cuore della Roma adesso punta a tutto

La Gazzetta Dello Sport (C.Zucchelli) – La Sampdoria è stata la prima squadra che Radja Nainggolan ha affrontato con la maglia della Roma, Coppa Italia, come domani, tre anni fa. La Sampdoria è la squadra che in estate ha chiesto Leandro Paredes, ma per la Roma non c’è stata storia e il suo vecchio allenatore, Giampaolo, se ne è dovuto fare una ragione. La Sampdoria è la squadra che la Roma vuole battere perché la Coppa Italia è il trofeo da conquistare con la strada più corta e allora pure Strootman è pronto a fare gli straordinari, De Rossi a tornare dopo la squalifica, Gerson a tornare e basta, visto che sarà anche piaciuto a Spalletti contro la Juve, ma poi da quel giorno non ha più visto il campo.

POCHI MA BUONI – Fin dalla prima conferenza, il tecnico ha sempre detto che per lui il centrocampo è il reparto fondamentale della squadra, e i fatti lo dimostrano: se la Roma prende così pochi gol è – anche – grazie al fatto che Strootman è tornato ad essere quel giocatore determinante in fase di interdizione che era prima dell’infortunio, De Rossi sta vivendo una stagione, soprattutto fisicamente, che sembra averlo portato indietro nel tempo, e Nainggolan fa alla perfezione il trequartista che avvia il pressing e conclude anche l’azione. Non solo: anche i gol dei centrocampisti sono fondamentali e dal derby in poi Nainggolan e Strootman ne hanno segnati 4, regalando alla Roma 3 vittorie (Lazio, Milan e Udinese).

REGISTA – All’appello, oltre a Gerson, manca soltanto Paredes. L’argentino stava giocando bene e con personalità, poi negli ultimi due mesi guai alle ginocchia e alla caviglia lo hanno frenato. La Roma ha bisogno delle sue geometrie, è l’unico regista di ruolo – De Rossi fa un lavoro diverso – e domani contro il suo vecchio maestro Giampaolo dovrebbe avere una nuova occasione. D’altronde, è l’uomo di Coppa: ha giocato il preliminare di Champions e 5 partite su 6 in Europa League, ora ha bisogno di continuità. «Con Spalletti posso crescere tanto – ha detto tempo fa –, ma non posso negare che Giampaolo è stato un allenatore fondamentale per me». È stato lui, ad Empoli, a schierarlo regista, tanto da dire poi ai suoi collaboratori, dopo una partita a Firenze: «Abbiamo trovato finalmente il ruolo giusto per lui». È passato poco più di anno, adesso sembra davvero arrivato il momento del salto di qualità.

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