Conferenza stampa G-EXPO. Florenzi: “Il secondo posto è il nostro obiettivo. In campo a luglio? Ritornerò quando starò bene” – FOTO e VIDEO

Pagine Romaniste (F.Biafora) – Sulla terrazza Monte Mario del Rome Cavalieri si tiene la conferenza stampa di presentazione dell’evento G-EXPO Footbal Trade Meeting. Interverranno diverse figure del mondo del calcio tra cui Mario Sconcerti, giornalista sportivo, Alessandro Moggi, presidente della Gea World, Xin Chen, presidente della All Time Media, Fabio Capello, allenatore, Alessandro Del Piero, opinionista ed ex giocatore della Juventus, Leonardo, manager sportivo, Ciro Immobile, attaccante della Lazio, e Alessandro Florenzi, centrocampista della Roma.

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Ore 16.00 – Termina la conferenza stampa di presentazione dell’evento G-EXPO Footbal Trade Meeting.

Ore 15.55 – Alessandro Florenzi prende nuovamente la parola:

Ricominci a luglio?
Ricomincio quando sto bene, adesso quando sto bene.

Cosa si vede da fuori di questa Roma contraddittoria?
Contraddittoria non lo so, perché siamo al secondo posto e mancano due giornate alla fine. Abbiamo vinto ieri una partita importante per noi, tanti ci davano per spacciati. Abbiamo giocato una partita con la tigna, come ha detto il mister.

Credi appena appena allo scudetto?
Ho sempre detto che finché la matematica non ci condanna… Ma il secondo posto è l’obiettivo che dobbiamo puntare. Tante volte la Roma viene presa a mal parole da tanti perché perde o pareggia una partita. In questo girone di ritorno abbiamo fatto tante cose buone che hanno portato al secondo posto. Ma la partita di ieri non conta nulla se nella prossima col Chievo e quella dopo col Genoa non si entra col doppio della forza e della cattiveria.

Ore 15.50 – Mario Sconcerti pone altre domande a Fabio Capello:

Stiamo davvero andando verso un calcio internazionale?
Io credo che con le televisioni stiamo approdando al ‘calcio del mondo’. Poi è chiaro che chi ha più possibilità economiche possa andare più avanti. Credo che la Cina debba organizzarsi dalla base, chiamando allenatori che hanno già una certa esperienza. La Cina deve creare una scuola: deve scegliere un certo modello di gioco da seguire tra la scuola spagnola, italiana o inglese. Di scuole da seguire ce ne sono diverse in Europa. La tecnologia oggi permette a tutti di sapere tutto e ognuno può imparare molto, soprattutto gli allenatori, che però devono accompagnare questo tipo di lavoro alla presa visione sul posto.

Ore 15.47Leonardo prende la parola:

Hai un progetto?
Il mio percorso è strano, sono stato al Milan ed era quello che volevo fare. Io devo essere molto inserito, con persone e idee altrimenti non ci sto. Alla Cina dò il consiglio di fare un progetto stabile e a lungo termine. L’Italia non è ancora al livello dell Inghilterra dal punto di vista degli investimenti stranieri. Io conosco molti investitori e mi piacciono questi meccanismi.

Ore 15.45 – Alessandro Del Piero parla del proprio futuro:

Cosa farai da grande? 
Mi faccio questa domanda da molto tempo. Magari andiamo a vedere la muraglia cinese insieme e riflettiamo sul futuro.

Ore 15.36 – E’ di nuovo il turno di Fabio Capello:

Nel calcio moderno c’è solo un genio che è Messi, poi ci sono dei fuoriclasse come Neymar o Ronaldo. Quello che manca al calcio italiano sono i campioni, i migliori non sono qui“.

Ore 15.27 – Prende la parola Alessandro Florenzi:

Hai vissuto da professionista solo la presidenza americana o hai fatto in tempo a lavorare con i Sensi?
No, con i Sensi no. Era il periodo proprio del passaggio tra Rosella e gli americani.

Un presidente straniero porta una cultura straniera o rispetta l’italianità?
Io penso che ci debba essere il giusto mix per portare innovazione. Possiamo imparare tanto dagli americani, per come si approcciano al calcio per esempio con la tecnologia che hanno portato nella Roma. Il Presidente ha portato tutto questo ma si è anche adattato al gioco italiano, facendo molto bene su questo punto di vista. Siamo bravi in questo senso.

Avere un allenatore straniero è una difficoltà?
Personalmente ho avuto Rudi Garcia e mi sono trovato benissimo. Lui ha imparato in fretta, all’inizio aveva dei traduttori. Abbiamo capito da subito il suo sistema di gioco e quello che voleva.

Ore 15.24 – Prende la parola Ciro Immobile: “Sono stato due anni all’estero, in Germania per esempio è molto difficile imparare la lingua e per me è stato difficile parlare con il mister. In Spagna mi sono trovato meglio, le culture erano simili alle nostre. Io non pretendevo di andare in Germania e che i tedeschi si comportassero come me. Mi sono abituato ai loro orari, io alle 18-19 già mangiavo. In Spagna sono passato a cenare alle 23, ti abitui. Il rapporto con la gente fuori è diverso rispetto all’Italia“.

Ore 15.20 – Prende la parola Leonardo:Io sono andato in Giappone nel ’94. L’idea era organizzare un mondiale. In Giappone calcisticamente sono nati in quel momento li, la cina ha più esperienza da questo punto di vista. È importante creare un’identità propria, anche mischiandosi con altre realtà devi mantenere il tuo carattere. Io andavo alle università a parlare di calcio, ho contribuito a trasmettere cultura per far in modo che anche loro, i giapponesi, se ne costruissero una propria. Credo che anche la Cina sia a questo punto, e bisogna agire in questa direzione. Fondare un progetto a lungo termine che produca ricchezze da investire nel mondo del calcio“.

Ore 15.15 – Prende la parola Fabio Capello:

Quali sono le cose che spingono ad andare a lavorare all’estero e che difficoltà ci sono?
La prima grande difficoltà è la comunicazione. Con i giocatori è molto difficile, non sei mai diretto. Per un allenatore è difficile trasmettere qualcosa.

Cosa ti spinge?
Io credo che ci si arricchisca andando a lavorare in altri paesi. Già c’è differenza tra allenare la Roma o il Milan o l’Inter. Quindi tutto questo ti arricchisce

Ore 15.10 – Inizia la conferenza stampa di presentazione dell’evento G-EXPO Football Trade Meeting.

Ore 14.30 – Alessandro Florenzi arriva in albergo.

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