Conferenza Di Francesco: “Sarà il derby più difficile per me, temo Immobile. Kolarov la vive bene. Ce la giochiamo alla pari” – VIDEO

Pagine Romaniste (Da Trigoria F.Biafora) – Eusebio Di Francesco, tecnico della Roma, è intervenuto in conferenza stampa alla vigilia della partita contro la Lazio. Queste le sue parole:

Come affronteranno il derby i tre nazionali? L’aspetto psicologico potrà condizionarli?
Due sono romani e romanisti quindi sentiranno ancora di più la gara. Mi auguro che per loro la sconfitta sia un motivo di rivalsa e spero che mettano in campo quella rabbia e orgoglio che spesso ha contraddistinto i giocatori di roma.

Dal punto di vista fisico come stanno i nazionali e come stanno Nainggolan e Schick che in settimana hanno svolto allenamenti indivduali?
Quando si torna dalle nazionali c’è sempre qualche problemino ma in generale stanno bene. Abbiamo lavorato con il gruppo intero solo ieri, per preparare questa gara, ma sono contento. Per quanto riguarda Nainggolan domani deciderò se sarà disponibile per il derby. Schick invece non sarà convocato, sta facendo un percorso graduale e sta migliorando, rientrerà con la squadra quando riferirà di star bene, fino a quel momento non si allena col gruppo per evitare altre ricadute.

Domani ci sarà una grande cornice di pubblico. Si sente di dare un messaggio a tutti quelli che verranno allo stadio?
Lo sport deve unire e non dividere. Mi auguro che vinca la Roma. Pochi giorni fa mi ha colpito l’affetto che c’è stato attorno al decimo anniversario della scomparsa di Gabriele Sandri, da parte di tutte le squadre. Per me lo sport è questo e mi auguro che domani sia una grande festa dello sport, di civiltà e che vinca la Roma.

Primo derby per lei da allenatore della Roma. Cambierà qualcosa dal punto di vista emotivo nella preparazione della partita?
Emotivamente si, perché dico sempre che non è una partita come le altre e da allenatore la sentirò ancora di più. Il calciatore ha grande fortuna perchè mette in campo tutta la rabbia e la forza accumulata nei giorni precedenti, da allenatore invece dipendi un po’ di più dagli altri. Per questo sarà il derby più difficile per me, ma sono contento di potermelo giocare, sarà bellissimo anche perchè le due squadre stanno vivendo un ottimo momento di condizione.

Chi o che cosa deve temere della Lazio?
Per aver fatto i punti che ha fatto deve aver per forza messo in difficoltà gli avversari. Hanno grande qualità, hanno la capacità di saper ripartire nell’immediatezza, coprendo le linee di passaggio e grande capacità di andare in verticale. Temo in particolare Immobile, che la capacità impressionante di attaccare la profondità, anche con l’Italia nonostante ci fosse poco spazio contro la Svezia, ha creato tre o quattro volte situazioni pericolose andando alle spalle della linea difensiva. Di questo ne dobbiamo tener conto, ritengo che sia il giocatore più pericoloso della Lazio, ha dei numeri molto importanti.

Come sta vivendo questa vigilia Kolarov?
Bene, l’altro giorno mi ha anche fatto una battuta: mi ero fatto male ad un ginocchio e mi ha detto “mister ho giocato io nella Lazio non tu, io dovrei sentire la pressione”. Sarà una partita particolare per lui, ma ha grande forza e personalità sono sicuro che la affronterà nel modo giusto.

Quanto incide la partita di domani sulle prospettive di Roma e Lazio in campionato?
Incide ma tolgo questa partita dalla classifica. Voglio viverla come una partita unica, importante per quello come piace viverla ai nostri tifosi. Ci potrebbe dare il la per continuare il nostro percorso, ma dobbiamo portare a casa i sempre i tre punti. Dal punto di vista tattico dovremo fare attenzione alle loro ripartenze, ma senza snaturarci.

Che cosa lamenta Schick?
Non lamenta dolore perchè è in crescita dal quel punto di vista. Avendo questa fibrosi, muscolarmente deve essere al top perché poi si rischia di fare male da altre parti e d’accordo con i medici stiamo cercando di portarlo al top per avere un percorso subito di campo. Per avere la possibilità di schierarlo da subito in campo, magari dopo tre quattro giorni di allenamento con la squadra. Non tutti i calciatori riescono a recuperare allo stesso modo, per condizioni fisiche e psicologiche però io ho chiesto ai dottori di darmelo quando lui riferirà di stare bene. Lui comunque si sta allenando e a volte ha fatto anche qualcosa con il gruppo a livello fisico, ma lo voglio al top per rientrare con noi.

Se le chiedessero un piano di riforme per il calcio italiano lei che cosa direbbe?
Direi per prima cosa le seconde squadre, perchè se vogliamo far crescere i giovani e non metterla sul piano che ci sono troppi stranieri, che è un alibi, dobbiamo lavorare meglio con i nostri giovani. Non per forza i giocatori giovani della Roma devono andare in prestito da una parte o dall’altra per essere pronti a diventare calciatori. Giocando nelle seconde squadre potrebbero già fare il salto di qualità. Il bello del calcio è che c’è sempre una partita dopo per rifarsi, dalle grandi sconfitte nascono le grandi vittorie.

Ha parlato con De Rossi?
Parlo con tutti però sono cose nostre. Al di là che io ci abbia parlato o no, c’è grande dispiacere per come è andata. Ma io devo guardare la Roma e cerco di motivarli. Hanno grande voglia di rifarsi.

Affrontare il derby contro un avversario che ha un punto in più e dieci vittorie nelle ultime undici partite cambia le vostre prospettive? Potrebbe andare bene anche un pareggio?
Non direi mai alla mia squadra una cosa del genere , si accontenterebbero di ogni cosa, affronterebbero la partita in maniera meno aggressiva. E’ come se mi avessi chiesto di pareggiare col Napoli, avreste visto quello che è accaduto contro il Napoli. Stiamo lavorando e crescendo insieme facendo un certo tipo di percorso e vi assicuro che non lo cambierò domani. Non chiederò mai ai miei giocatori di giocare per il pareggio, anche a Londra abbiamo pareggiato e si è detto che è stato un grande risultato, ma solo perchè abbiamo cercato di fare la partita. Quando cerchi di improntare una mentalità, alla fine la dai in tutte le situazioni.

Lei finora ha sempre schierato giocatori al cento per cento. Continuerà su questa linea o il derby è una partita tale per cui si può schierare anche un giocatore come Nainggolan all’ottanta per cento?
A differenza di tanti altri giocatori Nainggolan potrebbe essere importante anche all’ottanta, quindi lo tengo in considerazione ma credo di schierarlo pensando che possa essere almeno al novanta per cento di condizione fisica. Mi auguro che tra oggi e domattina mi dia le risposte giuste perché vorrei farlo giocare.

Lei ha dichiarato che il derby è una partita speciale. Che cosa sarebbe disposto a fare di speciale per vincerla?
Io niente. Già mi hanno chiesto scommesse o altro, ma non posso fisicamente farle. Farò di tutto per vincere, dovremo tirar fuori tutto quello che abbiamo insieme ed è una cosa doverosa nei confronti di questo pubblico che ci sta sostenendo alla grande. Il fatto di aver riportato tanta gente allo stadio è un grande segnale, non dobbiamo deluderli. Di promesse particolari non ne voglio fare.

Qual è la sua opinione su Inzaghi? Chi vorrebbe vedere come tecnico della Nazionale?
Già in passato gli ho fatto i complimenti per come ha saputo gestire il gruppo, l’ambiente e la testa dei suoi calciatori. Tatticamente non abbiamo delle similitudini però abbiamo tanti punti in comune a livello motivazionale e di gestione. Devo fargli i complimenti perché ha veramente fatto qualcosa di importante in un ambiente non facile, con poca esperienza magari rispetto a me come allenatore. Io l’ho fatto in categorie più basse, ho un po’ più di esperienza di lui essendo più vecchio. Per quanto riguarda la Naizonale non ho preferenze mi auguro che si cominci a lavorare in un certo modo, al di là del tecnico. Sono più importanti gli obiettivi, dovremo creare più infrastrutture, poi di allenatori bravi ce ne sono molti in Italia. Non ho un nome da dare, sarebbe troppo facile dire Ancelotti, sarebbe una garanzia.

Fosse stato lei il Presidente Federale si sarebbe dimesso?
Parlare della Nazionale in questo momento è come sparare sulla croce rossa. Sono molto concentrato sul derby. Ognuno di noi è padrone del suo destino e delle sue scelte. Le situazioni vanno vissute, fossi stato magari io mi sarei dimesso però sono curioso di sentire i programmi, di ciò quindi che proporranno. Ora però mi interessa relativamente.

L’eventuale assenza di Nainggolan si potrebbe ripercuotere sulle scelte per il tridente offensivo?
No la scelta di Nainggolan non inciderà sulla scelta degi altri. Chi sceglierò davanti non dipenderà da Nainggolan. Però ora mi ci hai fatto pensare, ci rifletterò. Ascoltare a volte serve (sorride, ndr). Comunque non inciderà sulle altre scelte sicuramente.

Ha parlato di programmi, quindi la pensa come Ulivieri e l’Assoallenatori?
Non sto dicendo che la penso così sono decisioni che vanno prese nelle sedi opportune. Mi auguro che non diventi tutto politico ma che si vada al concreto. E’ prematuro parlarne per me, già in passato ne ho parlato. Ora voi mi fate queste domande ma se vi ricordate già qualche settimana fa vi ho detto che il calcio italiano era indietro. Quando servirà che ci saranno i nomi, magari ve lo dirò chi potrà essere l’uomo giusto o meno.

Due squadre rivelazione. Stupisce la posizione di una delle due in particolare?
Con merito siamo entrambi lì. Sento dire che tecnicamente abbiamo qualche giocatore più forte della Lazio. Io credo che loro negli ultimi anni hanno sbagliato pochissimo. Per la qualità di giocatori e giovani che hanno preso. Hanno fatto un ottimo lavoro in questi anni. Faccio l’esempio di Milinkovic Savic, che è un grande prospetto, Immobile che magari a Siviglia non aveva fatto così bene. Ritengo che abbiano operato nel modo e nei momenti giusti rigenerando anche qualche giocatore. Prendo l’esempio di Luis Alberto che nessuno pensava potesse essere il giocatore che è. Oggi come oggi siamo alla pari ma lo dicono anche i numeri.

C’è la necessità di costruire uno stile Roma, se si a che punto è?
Lo stile Roma si sta costruendo con me che sono allenatore, ma parte sempre dall’alto, da una societa che sta cercando di fare della cose come si deve. A cominciare dalla scelta dell’allenatore che come ha detto Bruno Conti ha riportato un po’ di romanità e questo mi fa molto piacere. Mi sento veramente della Roma, per poter avere un senso di appartenenza bisogna sentirle le cose, io cerco di trasmetterle a tutta Trigoria. Cerchiamo di essere più positivi possibili, portando amore e entusiasmo attorno a questa squadra.

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