Il Romanista – Lupi affamati di Liberazione dalla boria nordista

roma_atalanta_vittoria_tribunaC’era una volta la Roma schietta e troppo onesta per poter resistere in un “mondo di ladri” certificato da Calciopoli e cantato da Antonello Venditti. Sostenuta e incoraggiata unicamente dai suoi fedelissimi tifosi, essa era costretta a combattere a mani nude contro le possenti armate del nord che scendevano precedute dalla fanfara della spocchia. La musica è cambiata.

I poveri diavoli meneghini che ne facevano parte, domani sera dovranno accontentarsi di un semplice tamburino. Esso tenterà di cadenzare il passo di una classifica moscia, manipolata ad arte, fino a farla diventare rilucente trampolino di lancio verso il torneo minore di Europa League. Motivazioni che renderanno temibili i ragazzotti di lady Barbara non certo sul piano del gioco dove la Roma potrebbe schiacciarli come pulci, ma per rischio di dover confrontarsi con l’ “esuberanza” di una provinciale qualsiasi. Non sarebbe una novità per l’Olimpico, dove fortuna e arbitri compiacenti hanno consentito al gioco speculativo delle provinciali di “rubare” quei punti che hanno fatto allontanare la Juventus. Ma non ricordatelo a Rudi Garcia, ancora “incavolato” nero per il distacco fasullo, orchestrato dalla sfrontatezza, che tuttavia egli ritiene colmabile fin quando non sarà la matematica a dire il contrario.

A mantenere il fuoco acceso sotto il vetusto sedere della vecchia signora, immaginiamo il generale Rudi mentre dispiega i piani di battaglia e ordina alla sua truppa di battere il Milan. Per la classifica, per onorare il luminoso secondo posto ma soprattutto per regalare un’altra gioia alla gente romanista che più gli sta a cuore. E’ ancora vivo l’eco delle sue parole che fecero gonfiare il petto agli appassionati giallorossi: «Vogliamo vincere per i nostri tifosi. Essi devono sentirsi sempre più orgogliosi della loro squadra». Forse non era mai accaduto che un tecnici, per di più straniero, proiettasse l’amore della gente sugli altari di così alta considerazione. Il popolo romanista è pronto a ripagare il riguardo di Garcia con la massiccia presenza del 12° uomo in campo ad affrontare i milanisti in un giorno di gran festa. Si celebra la Liberazione. In un lontano 25 aprile l’Italia si liberò dai lacci della tirannia.

Non suoni blasfemo, ma pur con le rispettose proporzioni, domani anche la Roma potrà liberarsi dal ruolo di timida comparsa assegnatole in passato dalla boria nordista. I più giovani devono sapere quante ingiustizie furono costretti a sopportare i loro padri nei tempi in cui impazzava la legge delle “tre sorelle”.Insieme con Inter e Juventus era proprio il Milan a completare il monopolio delle nefandezze, anche se nella scala delle antipatie rimane sempre al primo posto la vecchia madama. I milanisti hanno dalla loro parte quel “pacioccone” di Galliani a salvare le apparenze. Egli è un personaggio amabile, che fa quasi tenerezza da quando gli sono piovuti addosso gli isterismi di lady Barbara Berlusconi. Ma non basta ad infondere un tono meno vibrante alla partita con la Roma. Nonostante la cavalcata stellare, ricca di prelibati bocconcini, i lupi giallorossi hanno ancora fame. Ad essi non dispiacerebbe allestire un banchetto con i vassoi colmi di rigatoni a forma di diavoletti, possibilmente conditi con un sugo adatto alla bisogna affidato all’arte culinaria di Antonello Colonna amico chef del Romanista. Una cucina di alto gradimento per una squadra di alta garanzia. Che la festa della Liberazione cominci!

Il Romanista – M. Bianchini

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